Pellegrino d’oro, sua la Sprint di Davos

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Straordinaria vittoria di Federico Pellegrino, che brucia Klaebo nella gara svizzera di velocità, quarto appuntamento CdM

Si tinge di (un altro) oro la bacheca personale di Federico Pellegrino, che ha vinto la gara Sprint di Davos, in Svizzera, valevole per la classifica di Coppa del Mondo. Il valdostano ha sciolto le riserve in merito alla sua partecipazione durante la notte (per via l’imminente nascita del suo primogenito) e si è presentato al via della prova elvetica all’ultimo momento.

Dopo un nono tempo interlocutorio nelle qualifiche, Pellegrino ha gestito benissimo quarti e semifinali (primo di batteria), per approdare alla prova finale con la concreta possibilità di fare bene nello scontro diretto con “King” Johannes Klaebo.

Federico ha impostato una gara attendista, una scelta che alla fine ha pagato: dapprima ha lasciato che fosse il francese Lucas Chavanat, già in spolvero nelle qualifiche, a tentare il colpo. Poi lo ha saltato per andare ad agguantare, con un’azione di potenza, le code di Klaebo sul tratto in salita, e dar vita nel rettilineo finale a una volata da brividi, in cui non ha lasciato scampo al norvegese, preceduto sulla fettuccia di 0.15.

«Battere Klaebo dopo tanto tempo che nessuno riusciva a farlo è un sogno», ha ammesso il campione valdostano ai microfoni FISI, raccontando questa giornata iniziata nel cuore della notte. «Alle ore 3.30 è suonata la sveglia per partire con destinazione Davos: mia moglie Greta mi ha buttato giù dal letto, dicendomi di gareggiare senza paura perché lei era tranquilla e pensare solamente a fare il meglio che potessi».

E meglio di così non sarebbe potuta andare, anche se Federico parla di una trasferta “facile”: «Stavolta è stato facile: gambe, sci e testa viaggiavano splendidamente, piangevo addirittura prima della finale, ho vissuto emozioni incredibili, una cosa inspiegabile».

Sarà stato anche facile, ma quel rettilineo finale ha tenuto tutti con il fiato sospeso: «Io non avevo niente da perdere, tutto quello che arriva è guadagnato, perché non ho bisogno di raggiungere alcun risultato. Penso solo a fare del mio meglio e se poi arriva una vittoria, è ancora meglio. Sono felice e contento, ringrazio tutti colori che ci mettono nelle condizioni migliori di gareggiare, e oggi il più grande “Grazie!” va a mia moglie: se sono qui è per lei».

Per il nostro portacolori si tratta della quarta affermazione sulla pista del Canton Grigioni, località in cui evidentemente si trova bene. Con questa affermazione, salgono a 37 i suoi podi in carriera, tre dei quali in questa stagione (dopo il terzo posto nella 20 km Pursuit di Ruka e il secondo nella Sprint di Lillehammer).