Poker norvegese alla Sprint mondiale, l’asso è Johannes Boe

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JB sale sul gradino più alto, davanti al fratello Tarjei e al connazionale Sturla Holm Laegreid. Domani la Pursuit, con Vittozzi costretta a rinunciarvi per febbre

 

Si parte sì, si parte no… consultazioni febbrili tra i tecnici di Francia e Finlandia per decidere che poi alla fine… sì, c’erano nebbia e vento ma non erano poi così determinanti da rinviare la partenza. Così la Sprint di Oberhof valevole per il titolo iridato maschile si disputa nell’atmosfera ovattata di una giornata invernale, fredda, ventosa, con visibilità scarsa e un’umidità elevata che ha reso la neve molto più veloce.

Condizioni in cui evidentemente si trovano bene i norvegesi, capaci di infilare quattro atleti nelle prime quattro posizioni, con Johannes Boe che ha confermato la sua indiscussa superiorità stagionale nei confronti degli avversari, aggiudicandosi la gara in 23:21.7.

Boe ha commesso un errore al primo poligono, rimediato comunque con il miglior tempo sugli sci in ogni tornata, cosa che gli ha permesso di superare il fratello Tarjei, secondo a 14.8 nonostante un rotondo 0-0 al tiro, e Sturla Holm Laegreid, terzo a 39.9 con un errore.

Quarta piazza, come detto, ancora norvegese, con Johannes Dale (0-1) a 43.6. Seguono l’ucraino Dmytro Pidruchnyi, quinto a 53.4 senza errori, e un altro norvegese, Vetle Christensen, sesto a 59.7 con un errore.

Per Boe si tratta del terzo oro nella disciplina, dopo quello di Kontiolahti 2015 e Oestersund 2019, nonché del 14° titolo mondiale tra le varie prove. «Ho fatto la miglior gara possibile nella nebbia di oggi», ha raccontato il vincitore ai microfoni IBU nell’attesa della premiazione. «Quando parti con il Pettorale n° 1, una volta tagliato il traguardo puoi solo aspettare e vedere cosa fanno tutti gli altri: è stressante!».

Poi, alludendo all’errore al tiro a terra, ha spiegato che per rimediarvi ha «spinto con tutta la potenza che avevo. L’ho scaricata tutta nei bastoncini, cercando di raggiungere al più presto il traguardo. È stato importante, perché anche Tarjei stava realizzando la sua migliore prestazione. Alla fine, avere un oro e un argento in famiglia… è pazzesco!».

L’Italia registra il diciassettesimo posto di Tommaso Giacomel, inciampato in due errori al poligono a terra e uno nella sessione in piedi: 25:09.5 il suo tempo, a +1:47.8 dal vincitore Boe. Più indietro, 28sima piazza per Lukas Hofer (1-1), all’esordio stagionale, a 2:05.2; Patrick Braunhofer, 48° a 2:44.1 con 0 errori; Elia Zeni, 51° a 2:46.6 (0-1); e Didier Bionaz, 66° a 3:07.6 (3-0) con tre errori nella prima serie.

Domani, domenica 12 febbraio, il programma prevede la Pursuit, sulla distanza di 10 km per le donne, che partono alle 13.25, e di 12,5 km per gli uomini, con il via alle 15.30.

Tra le ragazze, purtroppo, non sarà al via Lisa Vittozzi, vittima nella giornata di oggi di un attacco febbrile. La campionessa sappadina ha saltato l’allenamento in programma nel pomeriggio, ma questa attenzione non è comunque bastata a scongiurare la defezione.

“Qui sorridevo, oggi mi piange il cuore. Purtroppo mi sono ammalata e domani non potrò essere alla partenza. Ovviamente la delusione è tanta ma spero di rimettermi il prima possibile”, ha postato Lisa sul suo profilo Instagram. Vittozzi sarebbe partita dalla quinta posizione, in seguito alla bella prova nella Sprint di ieri, vinta da Denise Herrmann-Wick. L’augurio è che si tratti di un malessere passeggero e che Lisa possa essere di nuovo in gara già nell’Individuale di mercoledì 15 febbraio.