La Svezia festeggia l’ultima giornata mondiale

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Gli svedesi Martin Ponsiluoma (a sinistre) e Sebastian Samuelsson (a destra), rispettivamente medaglia d'argento e Campione di Mondo nella Mass Start 15 km (Foto dal profilo Instagram di Samuelsson).

Con il successo di Sebastian Samuelsson e di Hanna Oeberg nella Mass Start si chiudono i Campioniati mondiali IBU. Giornata un po’ opaca per i colori azzurri, che comunque tornano a casa da protagonisti

Con le Mass Start maschile (15 km) e femminile (12,5 km) disputate oggi, si sono chiusi
i Campionati del Mondo di Oberhof. Una rassegna che termina nel segno della Svezia che vince la prova maschile con Sebastian Samuelsson e quella femminile con Hanna Oeberg.

Tra gli uomini, fa più notizia il terzo posto di Johannes T. Boe che l’oro di Samuelsson. Eppure lo svedese non ha rubato nulla; anzi, si è reso protagonista di una gara impeccabile con venti centri su venti e una prova sugli sci di grande potenza, soprattutto nell’ultima tornata quando doveva scongiurare un ipotetico rientro di Boe. 36’42”.8 il suo tempo finale. Alle sue spalle, medaglia d’argento, il connazionale Martin Ponsiluoma, con un ritardo di 9”.6.

La doppietta svedese priva, pertanto, JT Boe del Grande Slam; ma per il norvegese resta comunque un Mondiale da incorniciare, in cui ha messo in bacheca cinque ori, un argento e il bronzo di oggi, quando si è impallinato da solo al quarto poligono, dove (forse) per la fretta, ha sbagliato proprio l’ultimo colpo. Un giro che ha permesso alla coppia svedese di uscire con un vantaggio che il supercampione norvegese non è più riuscito a colmare.

Successo made in Sweden anche nella gara femminile, dove si è imposta Hannah Oeberg, partita un po’ in sordina ma uscita alla distanza, riuscendo a resistere nell’ultima tornata al tentativo di rientro della norvegese Ingrid Tandrevold, dopo che le francesi Julia Simon e Anais Chevalier-Bouchet – entrate per prime alla quarta piazzola – vanificavano il vantaggio con un errore a testa. Per la Oeberg, successo in 36’48”.0 (1-1-0-0); medaglia d’argento per Tandrevold, a 4”.8 (0-1-0-0); e di bronzo per Julia Simon, a +20”.8 (1-1-0-1).

Giornata interlocutoria, invece, per le ragazze azzurre che forse hanno risentito dello sforzo nella Staffetta d’oro di ieri. Buona prova per Samuela Comola, sempre più convincente, partita con il pettorale 26 e risalita fino alla decima posizione finale grazie a una precisione da leggenda al tiro: è stata la sola atleta a firmare un perfetto 20 su 20. Troppi errori ai poligoni hanno invece retrocesso Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi nelle seconde linee. Per la Wierer, pur uscita con il secondo tempo dal primo poligono a terra chiuso con cinque centri d’autorità, la 14ª posizione finale con due errori e un ritardo di 1’14”.5. Colpi a farfalle (cinque errori) anche per Lisa Vittozzi (ma le perdoniamo tutto per quanto ci ha entusiasmato durante questi dodici giorni), che termina in 22ª posizione (tra gli applausi), a 2’35”.3 dalla Oeberg. Sono sei, infine, gli errori di Hannah Auchentaller, 29ª al traguardo con 4’30”.5 di ritardo.

Il medagliere si chiude con il primo posto della Norvegia a quota 13 medaglie (5/5/3), seguita dalla Svezia con 11 (3/3/5). L’Italia è quarta con 4 (un oro, un argento e due bronzi).

Chiusa la rassegna mondiale, il grande biathlon torna nel prossimo week-end (23/26 febbraio) con la IBU Cup a Canmore, in Canada. La Coppa del Mondo, invece, riparte con la tappa ceca di Nove Mesto, in programma dal 2 al 5 marzo prossimi.