LAURENT DONZÉ: IL COLLEZIONISTA DI SCI DI FONDO

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Oggi riportiamo la storia di un grande appassionato di sci di fondo. Laurent Donzé non solo si gode la neve sugli sci stretti ma, da 35 anni, colleziona gli attrezzi del mestiere provenienti da tutto il mondo e li espone mettendo a disposizione una grossa fetta di storia di questo sport a chi condivide col lui la grande passione. Conosciamolo meglio attraverso un’intervista pubblicata sul blog di Helvetia.com.

Laurent Donzé, collezionista: «Gli sci di fondo, la mia passione»

Da 35 anni Laurent Donzé colleziona sci di fondo da tutto il mondo; oggi vanta la più grande collezione della Svizzera. «È il mio pizzico di follia», spiega mostrando nel videoritratto con entusiasmo i suoi pezzi migliori, di cui conosce molto bene ogni singola storia e tutti i segreti.

«In un libro di psicologia è scritto che l’origine della passione per il collezionismo può risalire all’infanzia. Spesso diventano collezionisti quelle persone che durante l’infanzia hanno avuto poco», racconta Laurent Donzé, proprietario della più grande collezione di sci di fondo della Svizzera, mentre sorseggia un caffè nella sua cucina. «Nel mio caso potrebbe essere vero. Da figlio di contadini avevo meno rispetto ai bambini di città e qualche volta ero invidioso».

10’000 oggetti da esposizione in un fienile
Osservandolo dall’esterno, non si direbbe che dentro al casale e al suo fienile annesso, nel comune giurassiano di Les Bois, sia custodita la più grande collezione di sci di fondo della Svizzera. Nel 2000 contava circa duemila paia di sci. Dato che colleziona anche bastoncini, attacchi e scarpe, Laurent Donzé possiede oggi oltre 10’000 oggetti da esposizione. Non sa dirlo con precisione perché è da molto che ha smesso di contarli.

Da studioso di scienze naturali a collezionista
Laurent Donzé è prima di tutto un insegnante di chimica. Al collezionismo è arrivato per caso: appassionato di sci di fondo, molto attivo nel campo, ha partecipato a gare per molti anni. Quando era giovane si allenava molto e desiderava sempre avere i materiali migliori. Per lui la scelta dei materiali era tanto importante, per non dire più importante, dell’allenamento fisico e tecnico. Per questo era molto interessato ai dettagli: incideva gli sci per scoprire cosa si nascondeva tra gli strati di plastica. È qui che viene fuori lo studioso di scienze naturali che si interessa della struttura, delle caratteristiche e della trasformazione dei materiali? «Direi di sì, se consideriamo la cosa a posteriori» dice Donzé sorridendo. «Prima pensavo che fossero strane le persone che non si interessavano di cosa fossero fatti i loro sci. Poi ho scoperto che forse ero io quello strano».

La Svizzera: luogo privilegiato per una collezione 
Ciò che era iniziato come un hobby si è trasformato nel tempo in un’impresa colossale. E questo, non da ultimo, grazie agli amici che lo hanno sempre incoraggiato a coltivare la sua passione per il collezionismo. All’inizio Donzé dubitava che collezionare questo tipo di oggetti fosse fattibile in Svizzera. Pensava che in un Paese più nordico le opportunità fossero maggiori. Ma poi comprese che la Svizzera, con il suo elevato potere d’acquisto e la sua propensione a cercare sistematicamente le ultime tecnologie, era la sede ideale per realizzare il suo sogno. Diversamente che al nord, dove l’atteggiamento verso lo sci di fondo è molto più conservativo e dove ancora oggi la gente va a sciare con sci di legno.

Collezionista una volta, collezionista per sempre
Nel frattempo la collezione è diventata una creatura autonoma: Donzé non doveva andare più in cerca delle persone, ma erano gli sci che trovavano lui. Oggi molto spesso i produttori gli mandano gli ultimi modelli per tenere aggiornata la sua collezione, che comprende modelli di sci provenienti da tutto il mondo. La mia collezione non guarda soltanto al passato ma anche verso il futuro, spiega il proprietario con orgoglio. Alla fine strizza l’occhio e racconta un aneddoto: «Un giorno ho appoggiato una catasta di sci accanto alla raccolta dei rifiuti perché venissero smaltiti. Quando, alla sera, ho trovato gli sci di nuovo alla mia porta d’ingresso con un biglietto “Per la tua collezione” ho capito che quegli sci mi appartenevano e che non me ne sarei mai più liberato»

FONTEwww.helvetia.com/it/blog/it/2015/01/collezionista-scidifondo.html