LA SCUOLA ITALIANA SCI ESPRIME TUTTA LA SUA RABBIA IN MERITO AI PRVVEDIMENTI DEL GOVERNO

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In un comunicato congiunto, il Presidente del Collegio Nazionale Maestri di Sci Giuseppe Cuc e Presidente dell’Associazione Maestri di Sci Italiani Maurizio Bonelli hanno espresso tutta la loro preoccupazione e l’incertezza che aleggia attorno alla categoria dei Maestri di sci al pari di tutti gli operatori e le maestranze del comparto turistico montano.

Con estremo dispiacere e disappunto Col.Naz. e AMSI prendono atto di come le misure del nuovo DPCM hanno purtroppo messo ai margini il mondo della montagna e soprattutto degli sport invernali, cui i Professionisti della neve sono parte integrante per il ruolo “didattico” che ricoprono verso coloro, piccoli e adulti, che intendono imparare e fare propri gli sport di scivolamento, vedi sci nordico, sci alpino e snowboard.

Si apre così il comnunicato diramato dal Collegio Nazionale Maestri di Sci insime con l’Associazione Maestri di Sci Italiani che ha voluto sottolineare come all’interno dei territori montani e deu suoi meravigliosi paesaggi ci sono persone e famiglie che per generazioni hanno realizzato sistemi d’integrazione e sostentamento, spesso legati al mondo del turismo invernale.

Il ruolo dei Maestri

I Maestri di sci sono parte integrante di questo “sistemamontagna” e i 15.000 Maestri di Sci Italiani non sono sprovveduti e come ricorda la loro stessa storia, da sempre, rappresentano i primi custodi delle regole che la montagna impone. I Professionisti della neve, infatti, hanno approcciato l’emergenza Coronavirus rimettendosi con scrupolosa attenzione alle Direttive delle Istituzioni. Ora con il DPCM del 3 dicembre sferra un altro duro colpo nei loro confronti già privati di una parte consistente della stagione scorsa, quella 2019/2020 e, ora, con la prospettiva di non rimettere gli sci ai piedi sicuramente fino al 7 gennaio 2021.

Per questo i presidenti delle due realtà italiane Giuseppe Cuc e Maurizio Bonelli hanno voluto far sapere che «per i nostri Maestri di sci e per tutte le loro famiglie non sarà assolutamente facile, ma con il consueto senso di responsabilità la Scuola Italiana Sci si sta adattando e si adatterà, pur non condividendo le scelte prese che ci riguardano, crediamo dettate dalla non conoscenza di base del mondo della montagna e delle figure professionali che la compongono. La Scuola Italiana Sci in questi mesi non è stata ferma: sono stati predisposti Linee Guida, scrupolosi Decaloghi e Vademecum, condivisi con gli impiantisti, per garantire la totale sicurezza agli allievi prima, durante e post lezioni. Pertanto, in questo delicato contesto il Collegio Nazionale Maestri e l’Associazione Maestri di Sci Italiani, richiamiamo ancora una volta l’attenzione del Governo e di tutti coloro che hanno responsabilità nella gestione di questa calamità, affinché nelle prossime settimane il settore non sia nuovamente dimenticato o, peggio, ritenuto sacrificabile come in parte già avvenuto».

Il buon auspicio che qualcosa possa cambiare presto

I due rappresentanti hanno anche sottolineato come se verranno richiesti ulteriori sacrifici, per il bene comune, la categoria è pronta a sostenerli rivolgendo un accorato appello a chi ha responsabilità di Governo, affinché, anche in considerazione dell’andamento pandemico si rivaluti, prima dell’inizio delle festività di fine anno, possibili soluzioni diverse rispetto alla chiusura: «La montagna e i suoi operatori meritavano rispetto invece sono stati sacrificati e soggiogati da un atteggiamento sordo, poco lungimirante che in totale assenza di concertazione ha di fatto decretato un gravissimo danno per la categoria. Il rispetto delle persone e delle regole sono per noi elementi assoluti, chiediamo semplicemente di lavorare, non come se il COVID non ci fosse, ma rispettando e facendo rispettare le regole che, il Governo vorrà imporci, con concreta determinazione e solida risolutezza, regole e misure che tra l’altro abbiamo già individuato a tutela di Noi stessi e di tutti i nostri allievi».

Concludono i Presidenti Bonelli e Cuc: «Ai medici, agli infermieri, a tutto il personale sanitario e a chi, purtroppo, gli effetti del virus li ha dovuti subire sulla propria pelle, a tutti questi garantiamo che il loro impegno e la loro determinazione saranno il nostro primo obiettivo».