Un traguardo storico per lo sci di fondo italiano: Giorgio Barlassina, classe 1963, originario di Lissone (MB), ha completato la sua 30ª Vasaloppet, entrando così nell’esclusivo Club dei Veterani, riservato a coloro che hanno portato a termine almeno 30 edizioni della leggendaria gara svedese. È il primo italiano a raggiungere questo prestigioso obiettivo.
Una vita sulla neve, nonostante la pianura
Pur non essendo nato in una valle alpina, Barlassina ha dimostrato che la passione e la determinazione possono superare qualsiasi ostacolo. Lissone, cittadina brianzola dove la neve è una rarità, non gli ha impedito di coltivare il suo amore per lo sci di fondo, disciplina che ha iniziato a praticare negli anni ’90.
La Vasaloppet, la granfondo più celebre al mondo con i suoi 90 km tra Sälen e Mora, è diventata una costante nella sua carriera sportiva. Se oggi il suo obiettivo è completare la gara nel miglior modo possibile, negli anni tra il 1999 e il 2005 è riuscito a piazzarsi tra i primi 1.000 classificati per quattro volte. Alla Marcialonga ha ottenuto risultati di prestigio, entrando nei primi 200 atleti.
Oltre lo sci di fondo: una carriera di resistenza
La sua passione per gli sport di endurance non si è limitata alle lunghe distanze sugli sci stretti. Barlassina ha praticato anche sci alpinismo, partecipando a competizioni iconiche come il Mezzalama, il Sellaronda e il Tour del Rutor. Ha affrontato anche le sfide dello skyrunning, prendendo parte al celebre Trofeo Kima.
Un esempio per lo sci di fondo italiano
Il traguardo raggiunto da Barlassina testimonia non solo la sua dedizione personale, ma anche la vitalità e la passione che animano lo sci di fondo amatoriale italiano. Mentre gli atleti d’élite continuano a regalare successi internazionali, l’impresa di Giorgio rappresenta un esempio per tutti coloro che praticano questo sport con dedizione e amore per la fatica.
L’impresa è stata documentata dalla segreteria della Vasaloppet e dai risultati ufficiali pubblicati sul sito della gara, confermando il suo ingresso nel Club dei Veterani. Un amico che lo ha accompagnato in alcune edizioni – e che vanta a sua volta dieci partecipazioni – ha segnalato l’importanza di questo traguardo, sottolineando il valore simbolico che esso assume per la comunità fondistica italiana.
Con questa impresa, Giorgio Barlassina scrive una nuova pagina nella storia dello sci di fondo italiano, dimostrando che la passione e la costanza possono portare a risultati straordinari, indipendentemente dal luogo di nascita o dalle condizioni ambientali.