LA SCALATA ALL’ALPE CERMIS INCORONA USTIUGOV E WENG

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Heidi Weng (foto Newspower)
Sergey Ustiugov festeggia il successo (foto Newspower)
Sergey Ustiugov festeggia il successo (foto Newspower)

Sergey Ustiugov doma magistralmente il leone Sundby e porta nella terra di Fëdor Dostoevskij il trofeo dell’undicesimo Tour de Ski. Ultima sfida di giornata, oggi in Val di Fiemme (TN), con l’epica scalata all’Alpe Cermis partendo dal Centro del Fondo di Lago di Tesero. La Final Climb maschile è l’evento più atteso della stagione di Coppa del Mondo e, consecutivamente da undici anni, si disputa sulle nevi trentine.

Alla partenza il russo Sergey Ustiugov poteva contare su 1:12 di vantaggio sul rivale diretto Martin Johnsrud Sundby e 2:04 sull’italo-svizzero Dario Cologna. Francesco De Fabiani, miglior azzurro in gara, partiva invece dalla decima posizione (+4:37).

Dopo 4 km il russo è ancora in cavalcata solitaria con Sundby, che rosicchia solamente un paio di secondi rispetto alla partenza (+1:10). Stessa sorte per Dario Cologna che segue a +2:07. Mentre gli atleti si sono messi alle spalle circa 6 km, Ustiugov procede al 12% di pendenza, con Martin Johnsrud Sundby ancora in ritardo di 1:13, rendendo pressoché un miraggio la sua rimonta.

Settimo chilometro ad 1:06 con Sundby che centellina il tempo guadagnato senza mai scendere sotto il minuto, mantenendo comunque saldamente la seconda posizione del Tour. Cologna segue terzo, ma alle spalle ha un agguerrito terzetto con in testa il finlandese Matti Heikkinen.

All’8° km Sundby ha un distacco di oltre cinquanta secondi e a 900 metri dall’arrivo non gli resta che conservare la propria posizione, evitando rischi che potrebbero compromettere il proseguo della stagione, essendo il norvegese saldamente in testa alla classifica di Coppa del Mondo. Il vichingo non pare lucido come nella finale dello scorso anno, e si trascina stremato incoraggiato dal pubblico locale, stimato in circa 20.000 presenze. A 500 metri dall’arrivo Ustiugov allunga con la bava alla bocca riportando ad oltre un minuto il vantaggio dal leone scandinavo. La sfida più interessante pare invece la lotta per il gradino più basso del podio, con il francese Manificat ad insidiare l’elvetico Dario Cologna. La salita è impervia, le gambe non si sentono più, ma gli atleti proseguono imperterriti, è questo il loro destino, è questa la loro gloria. Sorpasso e controsorpasso fra Cologna e Manificat, mentre Sergey Ustiugov (30:27.7) giunge sul traguardo con le braccia al cielo, è lui il campione indiscusso dell’undicesima edizione, con sei affermazioni personali su sette prove contando la scalata al Cermis e si aggiudica 140.500 franchi svizzeri (circa 130.000 euro). A Martin Johnsrud Sundby (31:30.6 contro i 30:47 dello scorso anno, che comunque non gli avrebbero permesso di trionfare) va l’argento, circondato dalle bandiere della sua nazione, mentre Cologna non ci sta, stacca il francese e si porta a casa un meritato bronzo (31:46.8). Francesco De Fabiani chiude 14° (35:48.1) dopo l’ottimo 4° posto alla Mass Start di ieri, mentre gli altri italiani, Giandomenico Salvadori e Maicol Rastelli, terminano rispettivamente 28° e 39°.

Migliori tempi di giornata a Maurice Manificat (29:20), su Matti Heikkinen (29:26.1) e Hans Christer Holund (29:35.8).

Congratulazioni di rito fra i primi classificati, stremati all’arrivo, ma ancora una volta i veri vincitori sono i volontari della Val di Fiemme, persone legate fortemente alla propria terra, capaci di realizzare eventi come questo e, come gli atleti di Coppa del Mondo, di sfidare l’impossibile e vincere.

Heidi Weng (foto Newspower)
Heidi Weng (foto Newspower)

I pronostici davano per favorita Heidi Weng, la quale dice di cadere fra le braccia di Morfeo per quasi dodici ore in una giornata. E la bella norvegese non ha disatteso le aspettative, svegliandosi proprio nel finale, dopo non aver raccolto nemmeno una vittoria al Tour, recuperando secondi preziosi sin dalle prime fasi al Centro del Fondo di Lago di Tesero, quando ancora le pendenze del Cermis erano lontane. Oggi, in una fredda ma soleggiata tarda mattinata in Val di Fiemme (TN), è toccato alle donne della Final Climb sfidare la fatica, affrontando i dislivelli da urlo della pista Olimpia III nell’ultima tappa del Tour de Ski.

Stina Nilsson, la svedese leader dell’undicesimo Tour de Ski, partiva con un vantaggio di 19.2 secondi sulla favorita norvegese Heidi Weng e con 53.9 secondi sulla finlandese Krista Parmakoski. In gara anche le italiane Ilaria Debertolis, Giulia Stuerz, Elisa Brocard e Virginia De Martin Topranin.

Dopo 4 km di gara Heidi Weng si porta a -9 secondi e spiccioli da Stina Nilsson, con l’altra norvegese Ingvild Flugstad Østberg a tentare la poderosa rimonta, nonostante l’elevato distacco accumulato nella giornata di ieri (partiva con +1:23.3).

Il sorpasso di Heidi Weng su Ingvild Flugstad Østberg avviene al 6° chilometro, un sopravanzamento d’autorità, come se la norvegese di Enebakk, piccolo comune della contea di Akershus, andasse a prendere un thè e non a scalare l’impossibile. Al settimo chilometro sono circa dieci i metri che separano le due contendenti, con il divario che pare aumentare minuto dopo minuto.

Il podio femminile (foto Newspower)
Il podio femminile (foto Newspower)

Nilsson a +28.8 e Parmakoski ad oltre un minuto. Le pendenze si fanno sempre più impegnative ma Heidi Weng procede con autorità, supportata dall’incitamento del pubblico assiepato lungo i lati della pista. Alle spalle della Weng risale anche la Parmakoski, insidiando ora anche la seconda posizione della svedese Stina Nilsson. Quarta la Østberg, quinta la Diggins, quando mancano poche centinaia di metri all’arrivo. È un trionfo di Heidi Weng, che arriva con +1:37 sulla Parmakoski, baciando la neve che l’ha resa grande. Seconda posizione per la finlandese Krista Parmakoski, autrice di un risultato sorprendente, mentre scivola sul gradino più basso del podio Stina Nilsson, ma la svedese può considerare il proprio Tour de Ski più che positivo con ben quattro vittorie all’attivo.

Ora Heidi Weng potrà tornare a dormire sonni tranquilli, mentre le azzurre chiudono quasi in fondo alla classifica, in una prova ardua per tutti e non proprio affine alle loro caratteristiche: Ilaria Debertolis è 19.a, Elisa Brocard 21.a, Virginia De Martin Topranin 24.a mentre Giulia Stuerz termina 29.a.

Per quanto riguarda i risultati di giornata Heidi Weng strappa anche il miglior tempo (33:34.3), la statunitense Elizabeth Stephen termina invece seconda (34:12.5) e la finlandese Kerttu Niskanen terza (34:20.3).

 

Men – Overall Standing Tour de Ski – 1 USTIUGOV Sergey RUS 3:24:47.9; 2 SUNDBY Martin Johnsrud NOR +1:02.9; 3 COLOGNA Dario SUI +1:19.1; 4 MANIFICAT Maurice FRA +1:26.9; 5 HEIKKINEN Matti FIN +1:31.3; 6 HELLNER Marcus SWE +2:05.8; 7 HARVEY Alex CAN +2:39.7; 8 KRUEGER Simen Hegstad NOR +3:27.2; 9 HOLUND Hans Christer NOR +3:50.4; 10 DYRHAUG Niklas NOR +4:24.9; 14 DE FABIANI Francesco +5:20.4; 28 SALVADORI Giandomenico +10:09.5; 39 RASTELLI Maicol +14:42.1

Ladies – Overall Standing Tour de Ski – 1 WENG Heidi NOR 2:27:39.4; 2 PARMAKOSKI Krista FIN +1:37.0; 3 NILSSON Stina SWE +1:54.4; 4 OESTBERG Ingvild Flugstad NOR +2:04.3; 5 DIGGINS Jessica USA +3:09.0; 6 NISKANEN Kerttu FIN +4:18.2; 7 KYLLOENEN Anne FIN +4:27.7; 8 VON SIEBENTHAL Nathalie SUI +4:39.5; 9 STADLOBER Teresa AUT +4:44.1; 10 TCHEKALEVA Yulia RUS +4:58.7; 19 DEBERTOLIS Ilaria +8:14.1; 21 BROCARD Elisa +8:42.6; 24 DE MARTIN TOPRANIN Virginia +9:34.3; 29 STUERZ Giulia +13:51.9

 

INFOwww.fiemmeworldcup.com