È iniziata ufficialmente la stagione del fondo a Livigno dove, nonostante le temperature ancora (semi)estive, è stato approntato un anello per le prime emozioni su neve vera con gli sci stretti. Un risultato possibile grazie alla tecnica dello snowfarming, che permette di conservare durante l’estate la neve della stagione precedente.
A tenere a battesimo la pista è stato Johannes Høsflot Klæbo, cinque volte campione Olimpico, specialista della Sprint. Il campione norvegese, del resto, ha un feeling particolare con il Piccolo Tibet. «Mi piace molto stare a Livigno, è la terza volta che torno», racconta. «Una località magnifica, in cui è facile fare allenamento sugli skiroll, il meteo è stabile e dove tutto è molto funzionale per l’atleta. Livigno è davvero il posto perfetto per fare Altitude Training e sono felice di essere qui».
Già, l’Altitude Training: un obiettivo su cui l’amministrazione di Livigno lavora da anni. «Quello dell’allenamento in altura è un tema che inseguivamo da tempo», conferma Carlo Mornati, segretario generale e responsabile Ufficio Sport. «Siamo partiti nel 2013 e con il Centro di Preparazione Olimpica di Livigno abbiamo raggiunto l’obiettivo. Sono tante le Federazioni che organizzano allenamenti in quota: siamo felici di poter offrire, ora, l’opportunità di andare a Livigno. Qui possiamo concentrare tutte le Federazioni estive, considerando che quelle invernali sono già di casa. Inoltre, vogliamo portarci un presidio medico-scientifico, una piccola cellula dell’Istituto, perché servono divulgazione, conoscenza e raccolta dei dati. Livigno è un Centro unico al mondo che può ospitare tutte le discipline e la sua varietà climatica è determinante: ogni dettaglio fa la differenza».
Dettagli riconosciuti anche al CONI, che ha eletto Livigno a Centro di Preparazione Olimpica, e dai molti atleti – a partire proprio da Klæbo, che si fermerà in loco per quasi un mese – che scelgono il Piccolo Tibet per ultimare la propria preparazione.
Questi campioni (e tutti gli appassionati) hanno ora a disposizione un anello per i loro allenamenti: tra marzo e aprile sono stati stoccati nella piana centrale – cuore della pista di fondo – ben ottantamila metri cubi di neve. Una montagna bianca che è stata ricoperta con uno strato in fibra di legno e un telo geotermico, per proteggerla rispettivamente dall’aria estiva e dai raggi solari. Così facendo, la neve è rimasta a riposo per i mesi estivi, durante i quali si registra comunque una fisiologica perdita del 20%. Ma la quantità restante è stata sufficiente per gli appuntamenti dello scorso agosto, la Gara delle Contrade e la 1kShot, e per l’anello di questi giorni.