Il norvegese non lascia scampo a nessuno e conquista il primo titolo della rasegna. Male gli italiani, fuori ai quarti
Iniziano con un assolo di Johannes Hoesflot Klaebo i Mondiali di Planica, dove ossi è andata in scena la prova Sprint in tecnica classica. Il norvegese è andato a vincere il suo terzo mondiale (dopo Seefeld 2019 e Oberstdorf 2021), con una finale perentoria in cui ha fatto gara a sé, presentandosi sul rettilineo finale con un vantaggio tale da permettergli di rialzarsi, ricambiare il tifo degli appassionati e chiudere con calma. E, nonostante ciò, firmando pure il miglior tempo di giornata (2’56”07).
Medaglia d’argento per il connazionale Paal Goldberg e bronzo (al fotofinish) per il francese Jules Chappaz, rivelazione di giornata. Chiudono la finale il ceco Michal Novak, quarto; lo svedese Calle Halfvarsson quinto; e il francese Lucas Chanavat, sesto, con una finale rinunciataria.
Giornata amara, invece, per i colori azzurri, che escono ai quarti nonostante la generosità con cui non hanno lasciato nulla di intentato. Simone Mocellini, che quest’anno nella Sprint TC ha un argento a Beitostolen e un bronzo in Val di Fiemme, si ferma in 16ª posizione, subito davanti a Federico Pellegrino (17°) e a Francesco De Fabiani (18°).
«Accetto i miei limiti», ha ammesso Pellegrino. «L’ho sempre fatto, è solo in questo modo che riesco ad andare oltre e ricaricarmi per le prossime gare e migliorarmi sempre di più. Volevo di più dalla gara di oggi, perlomeno essere fra i primi 12. Non è andata così, ci sono stati atleti più forti di me in gara. Ho fatto il massimo che potevo, sia nell’avvicinamento che nella gara. Cercherò di essere più leggero nella mia sciata, ci sto lavorando. Per oggi, onore a chi è andato più forte».
Domani, venerdì 24, il programma prevede la gara maschile di Skiathlon (15 km TC + 15 km TL), con gli italiani Simone Daprà, Paolo Ventura e Giandomenico Salvadori al via della gara, previsto alle 15.30.