In seguito all’emergenza sanitaria da Covid-19, l’azienda di abbigliamento per il mondo outdoor ha modificato le proprie modalità di lavoro mettendo tra le sue priorità la tutela e la salvaguardia della salute dei dipendenti.
Per Manifattura Valcismon, come per la stragrande maggioranza delle aziende italiane, l’inizio del 2020 ha presentato un ostacolo inatteso che ha modificato le abitudini di lavoro di molti di noi. Se i mesi di gennaio e febbraio sono in linea con le previsioni dell’azienda con sede a Fonzaso, in provincia di Belluno, che veste tra gli altri anche gli atleti azzurri dello sci nordico, nel mese di marzo la normale attività di lavoro è stata completamente stravolta. Prima è arrivata la chiusura temporanea della sede e dal giorno 12 di marzo, è stato adottato adottando per la prima volta nella storia dell’azienda la pratica dello smart working.
L’attenzione verso i dipendenti
Per tutelare al massimo i collaboratori che lavorano all’interno di Manifattura Valcismon, tutt’oggi ci sono ancora alcuni lavoratori che stanno operando da casa, mentre per quella fetta di dipendenti il cui lavoro deve necessariamente essere svolto in presenza, è stata predisposta una turnistica al fine di evitare assembramenti nei luoghi di lavoro, riducendo drasticamente il rischio di contagi anche mediante la fornitura di DPI quali mascherine, gel igienizzanti e guanti monouso, oltre che una rigorosa e costante sanificazione degli ambienti di lavoro e degli spazi comuni.
«Nel momento in cui abbiamo richiesto dei sacrifici ai nostri dipendenti, li abbiamo sempre trovati presenti. – è stato il commento del CEO Alessio Cremonese – In questo momento di difficoltà, ci è sembrato doveroso andare loro incontro anche economicamente, per aiutarli a superare questa situazione che indistintamente ha colpito tutti».
I provvedimenti
La cassa integrazione per i dipendenti, infatti, è stata prontamente anticipata, ed è stata istituita un’assicurazione Covid-19 per i dipendenti nell’evenienza in cui qualcuno avesse potuto contrarre il virus. Inoltre, i manager dell’azienda hanno deciso di donare volontariamente in azienda alcune giornate effettivamente lavorate, per dare il loro contributo economico in quel momento difficile che l’azienda stava vivendo. Ma non finisce qui, perché i soci di maggioranza (famiglia Cremonese e Steve Smith) con il contributo di Equinox (fondo proprietario del 40% del Gruppo) hanno istituito personalmente un fondo di 200.000 € da impiegare per l’integrazione dello stipendio per le fasce di dipendenti maggiormente danneggiati dal lockdown.
«In un’ottica di tutela e protezione dei propri dipendenti – prosegue Cremonese – ci sembrava la cosa giusta da fare in un momento così complicato. La nostra speranza è che questo gesto possa essere di aiuto per tutti i nostri dipendenti al fine di superare questa crisi sanitaria ed economica, e perché no, magari essere un esempio concreto per molti altri imprenditori».
Manifattura Valcismon ha anche potenziato il proprio canale di vendita online in pieno lockdown (quando di fatto tutti i negozi di abbigliamento sportivo erano chiusi), rendendolo ancora più efficiente. Questo per far fronte anche alle nuove abitudini che stanno investendo il mondo dello sport, come la tendenza a svolgere attività individuali per evitare assembramenti. Abitudini che stanno avendo risvolti positivi soprattutto nell’industria del ciclismo, anche grazie agli incentivi statali per l’acquisto di biciclette, e dell’outdoor.