IN RICORDO DI CARLO SALA

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Il gruppo sportivo Fior di Roccia

Bergamasco di origine, milanese d’adozione, il 20 febbraio se ne è andato Carlo Sala, un pezzo di storia dello sci di fondo italiano. Granfondista dal duplice record mondiale delle 24 ore sugli sci di fondo, allenatore, skiman. Lo ricordiamo in questo articolo grazie al contributo dei figli Marco e Paolo.

Quello di Carlo Sala è uno di quei nomi destinati a rimanere nella storia dello sci di fondo sia per i risultati ottenuti, che per il grande apporto che Carlo è riuscito a dare alla disciplina. Nato nel 1932 a Terno d’Isola (Bg), si trasferisce poco più che ragazzo a Sesto San Giovanni fino ad approdare a Milano a metà degli anni ’60 assieme alla moglie Mirella e al primogenito Marco. Sono questi gli anni dove, assieme a quella per l’arrampicata, esplode la passione per lo sci nordico con le prime gare nelle file del gruppo milanese dei Pell e Oss, tra i pionieri della disciplina nel capoluogo lombardo. A Milano, Carlo conosce Gianfranco Sormani, un buon fondista che dal Triangolo Lariano si era trasferito nel capoluogo per ragioni di lavoro. I due sono una coppia affiatata, che brucia le ferie aggregandosi alla nazionale di Nilsson nei periodi di raduno, per “rubare” agli azzurri i segreti del mestiere, in modo da partecipare, senza sfigurare, a gare di livello sempre crescente. Dalle zonali ai campionati assoluti fino alle gare di sci di fondo e skiroll sparse in lungo e in largo per le Alpi. Carlo diventa anche allenatore al primo corso federale tenuto da Ubaldo Prucker, mettendo a disposizione la sua esperienza del gruppo sportivo Fior di Roccia e del Passo dopo Passo di Enzo Vai.

Gli anni da granfondista e skiman

Dopo esser diventato maestro di sci, è tra i primi a intuire l’importanza che avrebbero assunto le granfondo sul piano internazionale. Partecipa alla Wordloppet, tanto da classificarsi al sesto posto assoluto e primo degli italiani, nel 1976, quando decolla questo circuito di gare. Una competizione che lo vede regolarmente in zona medaglie per 6-7 anni e parte integrante di quel gruppo di italiani che, a cominciare dal 1968, da il via alle partecipazioni di massa alla mitica Vasaloppet. Sono gli anni degli sci di legno, che richiedevano trattamenti speciali e una profonda conoscenza dei materiali per cambiare sciolina al momento giusto senza aspettare i posti di rifornimento. Carlo partecipa a 20 edizioni della Vasa e continuerà a tornare in Svezia anche in età avanzata, non più come concorrente ma come tecnico delle scioline e consulente dei materiali. Quando l’appuntamento con la Vasaloppet salta, è solo per la concomitanza con gli impegni di skiman della Nazionale, dove colleziona la partecipazione a 6 Olimpiadi e innumerevoli Mondiali.

I record nella 24 ore

Sono le 24 ore sugli sci di fondo, però, che consegnano definitivamente Carlo Sala alla storia dello sci di fondo scrivendo per due volte, nel giro di un mese e mezzo, il suo nome come primatista del record mondiale. La prima il 30 gennaio del 1980 sulla piana di Valdidentro dove, su un anello pressoché pianeggiante con neve farinosa e fredda, supera con 260 km il precedente primato mondiale. Una gioia che dura poco, perché la domenica successiva, a Pinzolo, l’austriaco Lindsberger porta il record a 275 Km. Ma quello nella distanza sulla 24 ore è un record che Carlo sente appartenergli e il 20 marzo lo riconquista. Teatro del secondo vittorioso tentativo è Pian del Tivano, località a 60 Km da Milano e 1.000 metri di quota. Sulla pista lisciata come un biliardo dall’amico Gianfranco Sormani, Carlo supera nuovamente il record dall’austriaco Lindesberger accompagnato dal suono della campana della vicina chiesetta a celebrare l’impresa. Campana che risuona nuovamente quando il tentativo si conclude con il nuovo record mondiale: 303.9 km.

La carriera al fianco delle campionesse

L’esperienza di una vita sugli sci viene riconosciuta anche da Manuela Di Centa che, una volta rientrata in Nazionale, lo richiede come skiman e consigliere personale. Nell’ultima parte della sua carriera, Carlo Sala continua a collaborare come skiman al fianco di personaggi come Laura Colnaghi, titolare del famoso Gruppo Carvico S.p.A. e pluricampionessa mondiale master di sci di fondo.

Carlo con la moglie Mirella e i figli Marco e Paolo

Nella sera del 20 febbraio scorso, da tempo provato da un’importante storia cardiologia, Carlo Sala ha tagliato il suo ultimo traguardo di una vita intensa fatta di grande passione per lo sport e per lo sci di fondo.