Dopo le prime due tappe di Coppa del mondo di skiroll, si prospetta all’orizzonte un mese di pausa forzata che consente di fare un breve bilancio su quello che è successo e su cosa ci possiamo aspettare negli ultimi due appuntamenti in Russia e in Trentino. L’Italia, dal canto suo, ha ben figurato centrando più volte il podio sia a Torsby che a Madona con diversi atleti; tra gli azzurri, uno di quelli che ha brillato di più è stato senza dubbio il bergamasco Angelo Buttironi, capace di centrare per due volte il podio nella categoria junior.
Angelo, siamo al giro di boa della stagione di Coppa del mondo e tu hai dimostrato di essere in un ottimo stato di forma. Immagino che questo voglia dire che ti sei presentato all’appuntamento con la giusta preparazione fisica e mentale. Come ti sei allenato per questa competizione?
Prepararsi a competizioni di questo calibro è sempre difficile. Bisogna considerare innanzitutto le peculiarità dell’atleta: una volta fatto ciò ci si possono prefissare le date degli eventi più importanti. Mi sono comunque allenato in tutte le specialità, classica e skating, e su tutti i tipi di percorso, nonostante non eccella in tutti i campi. Mi sono focalizzato soprattutto sulle mass start. All’allenamento fisico si aggiunge anche una preparazione mentale, bisogna concentrarsi sull’obiettivo prefissato senza però farsi prendere dalla tensione.
In Svezia, nel primo appuntamento stagionale, sono arrivati un terzo, un quarto e un quinto posto. Mentre a Madona sei riuscito a centrare addirittura il secondo gradino del podio. Ti aspettavi di andare così bene e di essere competitivo in praticamente tutte le gare che hai disputato?
Dai test fatti appena prima di partire per la trasferta avevo riscontrato un buono stato di forma, quindi ero fiducioso. Ovviamente esordire con un terzo posto in Svezia ha alzato ulteriormente il morale e mi ha caricato. Nonostante la forma fisica, è sempre una bella sorpresa essere tra i primi. I risultati sono arrivati nelle gare in skating, a cui tengo particolarmente e in cui me la cavo meglio.
A fine agosto si riprende con la tappa in Russia per poi concludere in Trentino a metà settembre. Per adesso hai occupato molte posizioni della top ten – dalla sesta alla seconda – manca solo la ciliegina sulla torta. Ti senti pronto e pensi di potercela fare?
Per ora non ci penso, manca ancora tanto. Adesso mi godo i risultati appena ottenuti e rimango concentrato allenandomi al meglio. La tappa siberiana si addice alle mie qualità di pattinatore, dato che correremo tre gare in skating nelle quali posso scatenarmi, e con un pizzico di fortuna, portare a casa risultati uguali o migliori di quelli del nord.
Tu sei un giovane promettente che corre tra i junior, intanto ti chiedo: che programmi hai per il futuro? Immagino che l’obiettivo sia arrivare tra i senior e tentare di andare forte anche lì.
Al futuro ci penso, la prossima stagione invernale sarò ancora junior. Sul salto di categoria mi concentrerò più avanti, dovrò pensare a molte cose durante quella stagione, agli allenamenti si aggiungerà infatti l’università che sottrarrà qualche ora alla mia preparazione fisica.
Chiudiamo con una riflessione sullo skiroll, una disciplina sempre più diffusa anche se per molti continua a rimanere “l’allenamento estivo per gli atleti di fondo”. Voi ragazzi però ci state insegnando che può essere uno sport bello e divertente. Tu come la pensi, te la immagini sempre più indipendente dallo sci inteso in senso tradizionale?
Considero le due discipline sullo stesso livello, nonostante con lo skiroll abbia avuto più soddisfazioni. L’interesse italiano verso la disciplina sta crescendo da quando è entrata a far parte di quelle riconosciute dalla FISI, sono quindi fiducioso che la sua visibilità possa aumentare ancora. La zona in cui vivo è più adatta allo skiroll rispetto allo sci e quindi vorrei portare avanti l’idea che lo “sci su ruote” possa essere uno sport autonomo, soprattutto perché è alla portata di tutti quei ragazzi che, come me, vivono lontani dalle piste da sci.
Nonostante la carta d’identità dica altro, sembra di parlare con un veterano.
A noi non rimane che fargli un grosso in bocca al lupo per i prossimi appuntamenti!