DOROTHEA WIERER E L’ITALIA SUL TETTO DELLA COPPA DEL MONDO. È LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA.

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Photo Credit: IBU

Il dodicesimo posto nella Mass Start di Oslo consegna a Dorothea Wierer un traguardo storico: è la prima azzurra di sempre a vincere la classifica generale di Coppa del mondo dopo una stagione pazzesca per l’altoatesina. Ma nessun biathleta azzurri era riuscito in questa impresa. Nella stessa stagione Dorothea porta a casa l’oro mondiale della mass start, la coppa di specialità dell’inseguimento e la sfera di cristallo compiendo una vera e propria impresa sportiva. 

Ha dovuto sudare fino all’ultimo appuntamento stagionale per poter esultare, soffrendo come ha fatto per tutta la stagione. Nel corso della stagione Dorothea Wierer è stata in grado di unire alla sua perfezione al poligono, dove è la migliore del circuito per precisione e tempi di rilascio, una grande solidità sugli sci. Assieme a lei è giusto celebrare anche Lisa Vittozzi, che ha vissuto una stagione da assoluta protagonista e che chiude la secondo posto della classifica generale dopo averla guidata anche per dei tratti della stagione. Il futuro del biathlon azzurro è sicuramente in buone mani.

Wierer chiude a quota 904, contro gli 882 di Lisa, gli 870 della slovacca Kuzmina e gli 855 di Marte Roeiseland. Una vicina all’altra. La storia l’ha scritta la ragazza di Rasun, ma in parte anche Vittozzi, perché se è vero che l’Italia mai aveva vinto una Coppa del mondo nel biathlon, lo è altrettanto che mai aveva piazzato due atlete nelle prime due posizioni, impresa riuscita a pochi altri paesi.

Ecco le parole di Dorothea rilasciate alla Fisi: «Quando ero bambina, non potevo immaginare che un giorno avrei vinto la Coppa del mondo. Sono molta orgogliosa di quello che ho fatto e sono orgogliosa anche di far parte di una Nazionale così forte. Siamo pochi atleti in Italia, ma abbiamo grande passione, diamo sempre tutto, a partire dai tecnici e dallo staff. Sono davvero felice».

«In questa stagione sono stata molto continua, anche sugli sci, sebbene ci sia stata qualche gara che non è andata al 100%. Ma non siamo macchine, siamo atleti, quindi ci sta. Dopo i successi possono esserci dei giorni no e viceversa. Ma sono riuscita a mantenermi su un livello alto e crescere ancora un po’ sugli sci».