LA VERIFICA DELLA PISTA MARCIALONGA HA TOLTO OGNI DUBBIO: LA GARA SI FARÀ

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Gli ingenti danni a seguito della bufera di fine ottobre che ha martellato il Nord-Est e soprattutto il Trentino non hanno risparmiato né la Val di Fiemme né la Val di Fassa, teatro di svolgimento il prossimo 27 gennaio della 46a Marcialonga.

Passata la prima emergenza per chi è stato interessato dal nubifragio, anche i responsabili di Marcialonga hanno voluto fare il punto della situazione del percorso e delle infrastrutture, ben consci che la priorità degli interventi va riservata a chi ha subito danni alle abitazioni e alle strutture pubbliche e private.

Il presidente Angelo Corradini, dopo aver effettuato un attento sopralluogo con lo staff operativo, ha riunito le persone coinvolte nella realizzazione della pista e della produzione neve per mettere in atto tutte le azioni del caso, al fine di garantire il regolare svolgimento della gara che, come risaputo, allineerà oltre 7500 concorrenti provenienti da ogni angolo del mondo, un evento che garantisce al territorio e al comparto turistico un significativo ritorno economico.

Corradini e il direttore Davide Stoffie prima della riunione avevano incontrato ed avevano avuto vari contatti con numerosi dirigenti della Provincia di Trento, i quali hanno garantito l’appoggio della Provincia nel sistemare, anche tramite il servizio Bacini Montani, la pista ciclopedonale che corre lungo il fiume Avisio, disastrata in diversi punti. Corradini e Stoffie avevano già incontrato anche tutte le amministrazioni comunali delle due vallate, ed anche i Sindaci hanno assicurato la massima collaborazione.

Dalla voce di Corradini, mentre esponeva la propria relazione sui danni subiti, traspariva però la soddisfazione per la considerazione e la disponibilità delle istituzioni nei confronti del grande evento Marcialonga.

Chiaro che i primi interventi andranno dirottati sulla collettività, ma è stata sottolineata l’importanza della ski-marathon non soltanto dal punto di vista sportivo, ma soprattutto per l’impatto economico che spalma sul territorio. Una prima parte di lavori è già stata effettuata, soprattutto lo sgombero delle tantissime piante cadute sulla pista ciclopedonale. Marcialonga effettuerà in proprio anche numerosi interventi con mezzi meccanici, laddove necessario, in particolare in quei comuni maggiormente colpiti ed ora impegnati nel ripristino della normalità.

Praticamente da Moena a Canazei e giù attraverso Predazzo, Cavalese, Ziano e fino alle porte del territorio di Molina i danni sono tutti riparabili. Sono letteralmente spariti molti tratti di pista, ma con gli interventi dei Bacini Montani, anche per mettere in sicurezza l’alveo, dei Comuni e dei tecnici di Marcialonga tutto sarà ricostruito a tempo record. C’è solo un tratto che sembra impossibile recuperare, la prima parte del segmento di pista di ritorno da Molina verso Cascata, completamente inghiottito dall’Avisio. Così, con tutta probabilità, la 46a Marcialonga sarà accorciata di circa 3 chilometri. Il giro di boa sarà allestito a Maso Novelli, grazie anche alla disponibilità dei proprietari del maso. Tecnicamente non cambia nulla, si tratta di un tratto pianeggiante prima della ripida salita di Cascata, ai cui piedi troveranno posto il ristoro che solitamente è previsto a Molina ed anche l’ultimo cancello di chiusura.

Programmata anche la soluzione del grosso problema del ponte di Cascata, trascinato via dall’impeto dell’Avisio. Sono già cominciati i lavori di preparazione per la realizzazione di un ponte metallico provvisorio, che garantirà l’accesso alla salita di Cascata.

Manca solo da monitorare la situazione di alcuni punti neve. Marcialonga per far funzionare i suoi 25 cannoni, in aggiunta a quelli dei Comuni e dei centri fondo fassani e fiemmesi, ha realizzato delle vasche di raccolta delle acque del troppopieno degli acquedotti. Alcune vasche sono state invase dal fango e dai detriti e devono essere ripulite in tempo record, per consentire la produzione di neve appena le temperature lo permetteranno.

“Cannonisti” e “gattisti”, come Corradini chiama “tecnicamente” i suoi collaboratori addetti alla pista, sono già in attività per essere pronti a regalare una nuova grande e memorabile edizione di Marcialonga.

“Stay tuned” è lo slogan di Marcialonga nei confronti di tutti gli appassionati, anche per conoscere quando i vari punti di pista saranno innevati ed agibili. Se qualcuno aveva qualche, seppur piccolo, dubbio sullo svolgimento della gara, ora può stare tranquillo. 67 invece di 70 km? Per qualcuno sarà una manna, alla fine di una giornata sugli sci anche 3 km in meno sono un sogno…

Info: www.marcialonga.it