Nei giorni scorsi è stato inaugurato il primo chilometro di pista grazie alla neve “riciclata” con la tecnica dello snowfarming. In attesa che la situazione lo consenta, il paese dell’Alta Val Formazza è già pronto per ospitare i fondisti di tutti i livelli.
Decidere di aprire la stagione dello sci di fondo in anticipo non deve essere stata una decisione facile a Riale, ma l’imprenditore turistico e responsabile del Centro Fondo Gianluca Barp ha deciso di mantenere il suo impegno per far diventare il paese nel lembo più occidentale del Piemonte una delle mete previlegiate dai fondisti nel prossimo futuro. Per questo, nonostante le numerose difficoltà di questo 2020, nei giorni scorsi è stato posato quasi 1 chilometro di neve “riciclata” dalla scorsa stagione grazie all’innovativa tecnica dello snowfarming. Una distanza destinata ad allungarsi presto grazie all’abbassamento delle temperature, previsto nei prossimi giorni, che permetterà di sparare altra neve dai cannoni.
A Riale si punta sullo sci di fondo
In questo modo il piccolo borgo piemontese avrebbe potuto essere tra le prime località sciistiche ad aprire in Italia e ospitare gli allenamenti delle Nazionali di sci di fondo, a cominciare da quella italiana, e i numerosi amatori di questa disciplina sportiva. A complicare le cose, attualmente, sono però i DPCM governativi per contrastare l’emergenza Covid19, che hanno indicato il Piemonte come zona rossa e hanno posticipato, di conseguenza, la stagione sciistica a data da destinarsi. Nonostante le restrizioni e l’attuale lockdown, a Riale si continua comunque a lavorare in attesa dell’auspicato ritorno alla normalità.
Il secondo anno di snowfarming
L’esperimento dello snowfarming, organizzato per il secondo anno consecutivo, inizia infatti a dare i suoi frutti. Lo scorso marzo, a conclusione della stagione invernale, Gianluca Barp aveva stoccato oltre 4.000 metri cubi di neve sotto tecnologici teli geotermici con fibre di alluminio, intervallati da strati di ovatta con caratteristiche isolanti, grazie al supporto tecnico di Snow Makers, un’azienda specializzata svizzera. Questi speciali materiali di copertura garantiscono il doppio beneficio di proteggere termicamente la massa sottostante e, grazie all’azione riflettente, di non far penetrare i raggi UVA. Particolarmente diffusa nel nord Europa, la tecnica dello snowfarming è ancora piuttosto nuova in Italia: viene utilizzata a Livigno, grazie al lavoro dell’Ente di Promozione Turistica, mentre a Riale è il primo esperimento in assoluto svolto da un imprenditore privato.
«Dopo l’esperimento “artigianale” dello scorso anno con l’utilizzo di una copertura di cippato, abbiamo voluto alzare l’asticella e affinare questa tecnica utilizzando i teli geotermici grazie alla collaborazione con un nostro partner specializzato svizzero. – spiega Gianluca Barp – A causa anche di un’estate particolarmente calda nella nostra zona, dei circa quattromila metri cubi di neve stoccati lo scorso marzo ne abbiamo recuperato meno del previsto. Tuttavia, siamo soddisfatti perché si tratta soltanto di una tappa di un progetto in evoluzione e che svilupperemo nell’arco di quattro anni».
«Avevamo già preso accordi con alcune nazionali dello sci di fondo per ospitare gli allenamenti in vista delle competizioni internazionali. – prosegue Barp – Con l’attuale situazione emergenziale è chiaramente rimasto tutto in stand by. Noi comunque siamo pronti, nella speranza che presto di possa tornare alla normalità e si possano accogliere tutti gli appassionati dello sporto e dello sci di fondo, sia professionisti che semplici amatori».