Dopo l’oro conquistato dalle ragazze, con la staffetta maschile la Norvegia sognava il bis mondiale, che però non è arrivato. Johannes Boe è infatti costretto a guardare ancora una volta dal basso verso l’alto Le Roi Martin Fourcade che oggi vince l’unico titolo iridato che gli mancava. Tanto rammarico per la Germania, attrice di una splendida battaglia per l’oro durante tutta la gara ma che deve inchinarsi nel finale alle due superpotenze del biathlon mondiale al maschile. Una buona Italia chiude settima.
di Nicolò Zeduri
L’avversario cambia ma la Francia vince sempre
L’andamento della gara è stato ben diverso da quello che dice il podio finale. Se è vero che la Francia durante quasi tutta la gara è stata in testa alla corsa, non è stata sicura dell’oro fino all’ultimo poligono. I veri rivali oggi però non sono stati i norvegesi, bensì i teutonici, per la gioia del pubblico presente. Ad ogni cambio, l’Arena Alto Adige gremita di tifosi tedeschi si infiamma vedendo sempre in testa la Germania dei magistrali Lesser, Horn e Peiffer. Non è da meno lo squadrone transalpino dei campioni del mondo dell’inseguimento Jaqcuelin e dell’individuale Fourcade e di Desthieux. La Norvegia invece sembra essere sempre più fuori dal podio dopo che gli errori si susseguono fin dalla prima frazione con Christiansen (anche un giro di penalità per lui) e continuano con il giovane Dale e Tarjei Boe. All’ultimo poligono le gambe e le carabine tremano, sbagliano tutti e la vince chi sbaglia di meno. Fillon Maillet chiude la sessione di tiro con due errori e si invola verso il traguardo in solitudine, Doll commette un vero e proprio disastro (in stile Hanna Oeberg) ed è costretto addirittura ad un giro di penalità, consentendo a Johannes Boe di raddrizzare la prestazione della sua squadra andando a vincere l’argento.
Un’Italia che fa ben sperare
Positiva la prestazione in chiave Italia, quindicesima nella scorsa edizione dei mondiali e oggi settima al traguardo. Partito dalle retrovie con il pettorale numero 11, pur mancando un paio di bersagli di troppo Lukas Hofer si dimostra ancora una volta velocissimo con le ricariche e più che competitivo sugli sci, chiudendo la sua frazione con un buon tempo e dando il cambio incollato alla testa della corsa. Data l’assenza di Giuseppe Montello, per ambire a qualcosa di importante sia Thomas Bormolini che Daniele Cappellari avrebbero dovuto trovare lo zero, che però non è arrivato (un errore per il primo e due per il secondo). La prova di entrambi è comunque da ritenere più che positiva, così come la prova di Dominik Windish. Dopo le faticose gare individuali dei giorni scorsi, l’azzurro commette infatti solo un errore per sessione di tiro, portando a termine una prova fondamentale per la fiducia in previsione della gara di domani, dove dovrà difendere il titolo.
Photo Credit: Nordic Focus