LO SCRIGNO DELLA VALLE AURINA

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Come quando si apre un bauletto trovato in soffitta e si scoprono sorprese inaspettate, così abbiamo esplorato le piste da sci di fondo della Valle Aurina, una destinazione che si rivela un vero gioiello per gli appassionati degli sci stretti.

Carlo Brena

Quante volte abbiamo percorso la statale della Val Pusteria, notando il cartello “Valle Aurina” all’altezza di Brunico senza mai deviare? Questa volta lo abbiamo fatto e siamo stati ripagati con paesaggi straordinari e due centri fondo che meritano le definizioni di eden e paradiso. Siamo in una delle otto destinazioni del Dolomiti Nordic Ski, il più grande carosello di sci di fondo d’Europa con oltre 900 chilometri di tracciati.

L’anello di fondo di Casere: tra panorami da cartolina e divertimento sulla neve.
In alta Valle Aurina, l’anello di fondo di Casere si snoda in un contesto naturale unico, incorniciato da 80 vette sopra i 3.000 metri. Ci troviamo nella “Vetta d’Italia”, il punto più settentrionale del nostro Paese: al di là delle montagne che sovrastano Predoi si estende l’Austria, mentre nella valle accanto si trova Anterselva.
Il centro fondo, situato nel cuore del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, si sviluppa a una quota media di 1.600 metri, assicurando un innevamento pressoché garantito. La pista, lunga circa 10 km, si sviluppa su prati ondulati e attraversa boschi di abeti, seguendo il corso del torrente Aurino che dà il nome alla vallata. Non è un tracciato banale: offre continui saliscendi che lo rendono allenante e divertente, pur rimanendo accessibile a tutti.
La qualità della battitura è eccellente, con una fresatura della neve degna di una gara di Coppa del Mondo: è una soddisfazione trovare i binari perfetti! Accanto alla pista si trova un percorso pedonale, ideale per chi vuole godersi la valle senza sci ai piedi, e soprattutto impedisce ai camminatori di pestare le “nostre” piste di fondo. La presenza di un noleggio attrezzato e di un servizio bus (linea 540) che collega il parcheggio rendono l’esperienza ancora più comoda. Per una sosta gastronomica, l’Adler è il punto d’incontro perfetto per sciatori e camminatori dove mangiare il piatto tipico che descriviamo più avanti.

L’anello di fondo di Riva di Tures: un’oasi inaspettata.
Raggiungere il centro fondo di Riva di Tures è un’esperienza particolare: la stretta valle che si percorre in auto da Brunico non lascia presagire l’ampia spianata che si apre una volta arrivati a destinazione. Qui si trovano le piste, tracciate tra campi aperti e percorsi boschivi che regalano un’alternanza piacevole tra tratti pianeggianti e leggere salite e discese. Anche qui la battitura è impeccabile, degna di nota per qualità e precisione.
Entrambi i centri fondo dispongono di piccoli poligoni per il biathlon, e non è un caso che in questa disciplina l’Italia sia per lo più rappresentata da atleti altoatesini.
Va detto che nel comprensorio della Valle Aurina esistono altre due piste, a Rio Bianco e Selva dei Molini, che non abbiamo avuto il tempo di esplorare, ma che potrebbero essere mete ideali per un weekend lungo all’insegna dello sci di fondo, sciando per quattro giorni e ogni mattina mettere gli sci in un luogo diverso.

Non solo sci: cultura e gastronomia nella Valle Aurina.
La Valle Aurina non è solo neve e sport. Qui è nata la tradizione del pizzo al tombolo, un’arte antica di ricamo, e ogni anno, in occasione di San Nicolò, la valle si anima con la sfilata dei Krampus. L’antica miniera, ormai chiusa, è stata trasformata in un centro climatico per la cura delle vie respiratorie ed è parte del Sistema Museale delle Miniere dell’Alto Adige.
Dal punto di vista gastronomico, impossibile non citare i canederli pressati: il tradizionale impasto con pane bianco raffermo, un bel pezzo di formaggio “Graukäse”, un bicchiere di latte, uova, farina bianca e farina di grano saraceno, oltre al prezzemolo tritato e alla immancabile erba cipollina. Naturalmente speck tagliato finissimo a quadratini. Schiacciati come dischi di hamburger vengono serviti su un piatto di crauti. Ah, dimenticavamo: da gustare sulle terrazze soleggiate dei rifugi locali, godendosi la vista sulle vette innevate.

La Valle Aurina si è rivelata una destinazione straordinaria, capace di unire sport, natura, cultura e tradizione. Un autentico scrigno da scoprire, passo dopo passo, sci dopo sci.