Due campioni Mondiali, tre Olimpici, in totale sette atleti capaci di proiettare il Trentino e l’Italia ai vertici internazionale e collocare la valle di Fiemme (20km di lunghezza e 20.000 abitanti) tra le grandi potenze del fondo.
Quella andata in scena ieri sera al Maso Lena di Predazzo è stata una vera e propria Cena dei Campioni: Franco Nones (presente con la moglie Inge), Giorgio (con Paola) e Bice Vanzetta, Cristian Zorzi (con Verusca e il figlio Harald), Willy Deflorian (in rappresentante del padre Giulio morto nove anni fa), Antonella Confortola e Cristina Paluselli, ma anche lo storico Ct Alessandro Vanoi e il tecnico Dario D’Incal. Con loro una ventina di amici che hanno accompagnato la carriera del giornalista Diego Decarli, ideatore e promotore dell’evento con la figlia Bianca Maria (Nicer Communication).
Una storia fatta di successi
Sul tavolo la bellezza di 26 medaglie: 12 vinte alle Olimpiadi invernali e 14 ai Campionati del Mondo di sci nordico FIS, che fanno della Valle di Fiemme la settima potenza del fondo ogni tempi ai Giochi Invernali (5a l’Italia) e l’8a ai Campionati del Mondo Fis. Mancava solo Lidia Trettel, prima azzurra a vincere una medaglia olimpica alle Olimpiadi: il bronzo a Salt Lake City 2002 dopo averla sfiorata a Nagano ’98 ed essersi vista estromessa da un cavillo burocratico a Torino 2006.
È stato un evento capace di ricordare i Sessantanni di Emozioni dello sci nordico in val di Fiemme…. Una storia nata il 26 febbraio 1966 quando la staffetta italiana maschile 4x10km conquistò ai Mondiali di Oslo una storica medaglia di bronzo grazie ai fondisti trentini Franco Nones e Giulio Deflorian e ai veneti Gianfranco Stella e Franco Manfroi. Fu un’impresa epica che diede il via alla stagione di grandi risultati degli atleti della Valle di Fiemme ai successivi Giochi olimpici e Campionati del Mondo, ma anche preludio all’organizzazione di tre Campionati del Mondo FIS (1991, 2003 e 2013) e all’arrivo sessant’anni dopo in Trentino addirittura dei Giochi Olimpici 2006 nell’edizione che lega Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige.
Una stagione di grandi emozioni – per la verità aperta già nel 1962 con la medaglia di bronzo vinta da Giulio Deflorian nella 30 km ai Mondiali FIS di Zakopane – segnata dall’Oro di Franco Nones nella 30 km ai Giochi di Grenoble ’68 e successivamente da quelli di Giorgio Vanzetta (staffetta 4x10km – Lillehammer ’94) e di Cristian Zorzi (staffetta 4x10km – Torino ’06). E poi dai titoli Mondiali nuovamente di Franco Nones e Cristian Zorzi. Si aggiungono altre decine di medaglie conquistate anche da Bice Vanzetta, Antonella Confortola e Cristina Paluselli. E dalla snowboarder Lidia Trettel, prima surfer azzurra salita sul podio olimpico.
Il racconto delle imprese
Questi 60 anni di imprese si sono intrecciati con i quarant’anni di racconti sullo sport, che hanno caratterizzata la carriera giornalistica (1979-2019) di Diego Decarli, iniziata nello sci nordico con l’intervista fatta per TVA a Giorgio Vanzetta, assieme al compianto Nino Barnaba, a poche settimane dalla sua partecipazione ai Giochi di Lake Placid ’80. Con il cameraman Diego Busacca, lo stesso che ieri ha immortalato la serata. Una serata per ricordare e rivivere le emozioni vissute in questi 40 anni assieme ai Campioni: dallo storico oro a Lillehammer 1994 all’altrettanto storico oro a Torino 2006, sempre in staffetta. In Norvegia da Giorgio Vanzetta con Maurilio De Zolt, Marco Albarello e Silvio Fauner e a Pragelato da Cristian Zorzi con Fulvio Valbusa, Giorgio Di Centa e Pietro Piller Cottrer. La speranza è di vedere un nuovo trionfo tra sette anni. Stavolta direttamente in Valle di Fiemme.