Gara folle la staffetta maschile 4×7,5 km di biathlon, oggi 15 febbraio, alle olimpiadi di Pechino.
Quando Panatta disse che il tennis era lo sport del diavolo a quanto pare non conosceva il biathlon. Oltre ad essere un connubio di due sport molto diversi, è oltremodo spettacolare e incerto. Ne è dimostrazione la staffetta di oggi, l’evento a squadre più importante del biathlon. Dopo 3 frazioni in cui la Russia ha dominato in lungo e in largo, Eduard Latypov sbaglia clamorosamente 5 colpi su 8 nell’ultimo poligono, convertiti in 2 giri di penalità dopo le 3 ricariche, durante i quali viene sopravanzato da Norvegia e Francia. La Norvegia fatica nella prima parte di gara, con Laegreid e T. Boe non molto performanti, ma ci pensano uno straripante Johannes Boe e Christiansen a conquistare l’oro. Il primo rimontando 1 minuto e 20 secondi nella terza frazione e il secondo che con lo zero rapido nell’ultimo poligono si costruisce il vantaggio di 20 secondi che mette in cassaforte il titolo olimpico per la Norvegia.
Argento per una solida Francia con Claude, Jacquelin, Desthieux e Fillon Maillet a 27″4 con 9 ricariche. Terzo posto per la sfortunata Russia con Khalili, Loginov, Tsvetkov e Latypov.
Una buona Italia ha sognato di centrare l’obiettivo medaglia nella prima parte di gara. Thomas Bormolini e Tommaso Giacomel hanno fatto molto bene, con il livignasco con solo due ricariche in piedi, mentre il trentino ne ha utilizzate 3, sempre al secondo poligono. Lukas Hofer è stato però costretto al giro di penalità dopo il poligono a terra. Riesce a difendersi nel poligono in piedi ma cambia comunque a 50 secondi dalla zona podio. Windisch in chiusura è incappato in un altro giro di penalità, portandolo a giocarsi in volata il settimo posto contro il Canada (sesto) e la Bielorussia (ottava).
Foto credit: FISI