La città russa è stata selezionata per ospitare i giochi invernali dedicati agli atleti Special Olympics con l’obiettivo di trasformare la vita e le prospettive delle persone con disabilità intellettive in tutta la Russia.
La scelta di Kazan da parte di Special Olympics International è stata fatta sulla base di diversi fattori come la reputazione della città nell’ospitare grandi eventi sportivi internazionali e una forte visione nell’utilizzare lo sport per creare comunità fiorenti e inclusive trasformando atteggiamenti e comportamenti in tutta la Russia e nel mondo.
«Ospitare gli Special Olympics World Winter Games 2022 aggiunge Kazan a un gruppo elitario di città internazionali che guidano un processo di inclusione per le persone con disabilità intellettive. – ha affermato Mary Davis, CEO di Special Olympics – Il movimento globale Special Olympics ha fiducia nella capacità di Kazan di ospitare un evento di livello mondiale che ha un impatto duraturo. Congratulazioni a Kazan!”
Sport e inclusione
Utilizzando la piattaforma dei Giochi, gli Special Olympics cercheranno di modificare gli atteggiamenti sulle disabilità intellettuali in Russia, oltre a creare nuove opportunità di integrazione sociale per i tre milioni di persone (secondo le stime) con disabilità intellettive che vivono nel Paese. Gli Special Olympics World Winter Games sono tra gli eventi sportivi più prestigiosi del mondo, incentrati unicamente sulla promozione di un mondo veramente inclusivo. I Giochi si svolgono ogni due anni, alternando quelli estivi e quelli invernali, e vengono trasmessi in tutto il mondo da ESPN, il partner ufficiale di trasmissione globale degli Special Olympics.
«A Kazan, gli atleti avranno la possibilità di salire sul palcoscenico mondiale e di essere fonte d’ispirazione per le persone di tutte le abilità. – ha affermato Nyasha Derera, presidente del Global Athlete Congress e membro del Consiglio di amministrazione delle Special Olympics International – I World Winter Games è un’occasione per gridare dalle cime delle montagne che siamo tutti più simili di quanto siamo diversi».