Con l’apertura dell’anello di fondo, gli sci stretti azzurri già in pista a Livigno.
In realtà non sono soli i nostri perchè altre nazionali di sci di fondo stanno sciando sulla neve dei primi 2,5 km della pista di Livigno. Il piccolo miracolo si ripete grazie alla tecnica dello Snowfarming e Livigno è sempre più destinazione sciistica (anche quando non c’è la neve).
Il tempo incerto non ha fermato gli operatori di Livigno e gli atleti di alcune nazionali di sci nordico che già da tempo avevano opzionato una loro presenza nel Piccolo Tibet italiano: oggi è stato ufficialmente aperto oggi l’anello di sci di fondo. Con l’apertura di questi primi 2,5 km di pista di fondo, Livigno dà inizio oggi anche alla nuova stagione invernale 2019/20, che proseguirà fino alla metà di maggio permettendo all’alta Valtellina di collocarsi tra le località sciistiche con la stagione più lunga.
Varie le nazionali di sci di fondo che già da oggi hanno iniziato ad allenarsi lungo l’anello di fondo: Germania, Estonia e Repubblica Ceca ma anche la Francia, con la Nazionale di Sci di Fondo Sprint. A partire dal prossimo lunedì 21 ottobre inizieranno i loro allenamenti anche la Nazionale Italiana Under 20 e la Nazionale Italiana Under 23, oltre che la Squadra A, che vedrà sfilare lungo i primi 2,5 km della pista anche il Campione Mondiale e stella dello sci di fondo Federico Pellegrino.
L’apertura dell’anello di fondo è stata resa possibile dal Progetto Snowfarm, che ogni anno permette a Livigno di conservare una parte della neve dovuta alle ultime nevicate della stagione precedente per dare inizio in tempi record a quella nuova. La tecnica dello snowfarming consiste in un innovativo metodo di conservazione della neve basato sull’impiego di segatura e teli geotermici, che la proteggono dalle alte temperature estive impedendone lo scioglimento. Grazie all’impiego di questa tecnica, viene ridotto l’uso della neve artificiale, permettendo di avere un notevole risparmio di energia e di risorse. L’innevamento programmato permetterà tuttavia di mantenere le condizioni ottimali dell’anello e di prolungarlo, quando necessario, fino al raggiungimento dei canonici 30 km di pista che ogni hanno il Piccolo Tibet offre agli atleti di questa disciplina dello sci.
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