Si è consumata oggi a Riva del Garda una vera e propria “rivoluzione copernicana” per il turismo montano trentino. Le oltre 50 Scuole di Sci della provincia, tradizionalmente legate alla stagione invernale, sono destinate a trasformarsi in Hub multi-servizio permanenti per le attività outdoor, offrendo opportunità di lavoro tutto l’anno per i 3033 professionisti della neve.
Il progetto epocale, intitolato “Verso un nuovo Modello per le Professioni di Montagna, Linee strategiche”, è stato presentato al termine dell’appuntamento annuale dell’Associazione Maestri di Sci del Trentino (AMST).
Dal Maestro di Sci al Professionista Multidisciplinare
L’idea centrale è l’evoluzione del ruolo del maestro, non più solo istruttore di discesa o di sci di fondo, ma una figura multi-disciplinare e “ambasciatore del turismo trentino” capace di intercettare la crescente domanda internazionale di vacanze in montagna nelle cosiddette “belle stagioni” (primavera e autunno).
- Il Futuro dell’Offerta: I nuovi Hub forniranno un pacchetto completo di servizi turistici che superano la sola neve. Questo include:
- Mountain Bike
- Guida Alpina e Accompagnamento
- Trekking ed escursioni sui tracciati di mezza montagna
“Negli anni ’80 i nostri turisti provenivano dalle regioni limitrofe. Oggi il Trentino è una vera meta internazionale, e i nuovi ospiti hanno bisogno non solo di vedere, ma di conoscere la montagna e le sue grandi potenzialità di vacanza,” hanno spiegato gli esperti.
Lavoro e Visione: Uscire dalla “Comfort Zone”
La principale spinta al cambiamento è di natura economica e occupazionale. Attualmente, i maestri di sci lavorano in media 100-130 giorni l’anno. L’obiettivo strategico è offrire maggiori opportunità di lavoro annuale, specialmente per i giovani professionisti, e garantirne la stabilità.
Il progetto, frutto di quattro anni di lavoro voluto da Associazione e Collegio dei maestri di sci, è stato illustrato dal Presidente uscente (e riconfermato) di AMST, Andrea Sini, e da Mario Panizza (Presidente del Collegio), che hanno sottolineato la necessità di “uscire dalla ‘Comfort Zone’, accettare la sfida del cambiamento e progettare il domani con visione”. L’iniziativa ha ricevuto la benedizione dell’Assessore al Turismo Roberto Failoni, che ha definito le professioni legate alla montagna un “punto fermo nello sviluppo del Trentino”, base dell’identità e dell’economia della regione. Il documento, elaborato in particolare dal Dott. Francesco Dalla Sega (MM&A Studio) e seguito inizialmente dal Prof. Umberto Martini, delinea nuovi modelli di business per un’offerta turistica “a tutto tondo, sempre più qualificata, sostenibile e autentica.”
Il futuro del turismo montano trentino, dunque, non è più solo bianco. È un mosaico di attività e discipline, dove i maestri di sci e di fondo si preparano a guidare gli ospiti tutto l’anno, con “consapevolezza, coraggio, passione e orgoglio trentino.


