IL TRENTO FILM FESTIVAL ONORA I 45 ANNI DI MARCIALONGA ATTRAVERSO LE PAROLE DEI SUOI SENATORI

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“Marcialonga Legends Never stop skiing. 45 anni di Marcialonga attraverso i ricordi dei senatori” è l’evento del 66° Trento Film Festival che celebra la granfondo italiana per eccellenza.

Venerdì 27 aprile alle ore 19:00 presso la Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto a Trento avverrà la presentazione del libro dedicato alla Marcialonga. Un’occasione unica per fare la conoscenza di quelle persone che rappresentano l’anima e il cuore di una delle competizioni più amate al Mondo. Fausta Slanzi infatti modererà una tavola rotonda alla quale parteciperanno Angelo Corradini, Presidente della Marcialonga, il giornalista della Gazzetta dello Sport Claudio Gregori, la responsabile dell’evento Susanna Sieff e alcuni Senatori che hanno contribuito a fare della Marcialonga il pilastro che è diventato con il tempo. Sarà un momento per approfondire i temi di una gara storica che tradizionalmente si snoda tra le valli di Fiemme e Fassa e festeggiare i suoi primi 45 anni attraverso le parole dei Senatori che ogni anno si sfidano sul suo tracciato. Il libro Marcialonga Legends – Never Stop Skiing infatti racconta le incredibili storie dei 10 Senatori, i concorrenti che al 29 gennaio 2017 hanno portato a temine 2.918,5 km, somma dei chilometri di gara di tutte le 44 edizioni di Marcialonga e che erano al via anche nella 45esima. Un patrimonio umano di immenso valore, esaltato con un progetto fotografico – attraverso il loro volto segnato dal tempo, e di storytelling – attraverso un’intervista inedita e un racconto emozionale associato a ciascuno.

L’incontro sarà l’occasione per scoprire insieme a loro le motivazioni che li spingono a partecipare alla Marcialonga anno dopo anno, la voglia di arrivare, la tempra granitica che li contraddistingue, gli aneddoti di gara di un tempo che fu dove si utilizzavano ancora sci di legno, impregnanti di catrame, abbigliamento di lana e cotone, dove si mangiava pollo prima della partenza e percorrere i 70 km da Moena a Cavalese era un’impresa ancora nuova e quasi epica. Sono stati testimoni privilegiati di cambiamenti epocali nella storia dello sci di fondo e dalle loro voci è emerso quanto questi aspetti si intreccino con le storie sportive di ciascuno, ma anche con quelle più personali e interiori.