Dalle incisioni rupestri della preistoria ai riflettori di Milano Cortina 2026: un volume illustrato ripercorre secoli di evoluzione tecnica e sociale, trasformando le lamine in matite per raccontare il legame millenario tra l’uomo e la neve.
Mentre il mondo del circo bianco si prepara all’appuntamento olimpico di febbraio, in libreria approda un’opera che promette di cambiare la prospettiva su come leggiamo lo sport invernale. “Il pendio bianco – Storia sociale dello sci”, edito da Diabolo Edizioni, è il primo esperimento organico in Italia capace di unire il rigore della ricerca storica alla freschezza espressiva del fumetto. In 224 pagine a colori, l’autore Manuel Riz non si limita a celebrare i campioni, ma scava nelle radici tecnologiche di un oggetto nato millenni fa come strumento di sopravvivenza e caccia, trasformandolo in un racconto corale fatto di aneddoti, miti nordici ed evoluzioni industriali.
Dal rito ancestrale al turismo di massa. L’opera accompagna il lettore in un viaggio cronologico che parte dai popoli della preistoria per arrivare alle moderne stazioni sciistiche alpine. Lo sci viene analizzato come manufatto culturale: da principale mezzo di trasporto per le esplorazioni polari a strumento militare, fino alla sua metamorfosi in svago e volano economico per le vallate. Attraverso lo stile inconfondibile di Riz, caratterizzato da un umorismo pungente e un forte spirito critico, il libro esplora il valore simbolico della scivolata, evidenziando come la tecnologia delle “assi” abbia modellato il rapporto tra l’essere umano e l’ambiente montano.
L’autore: un maestro tra arte e neve. La firma dietro questo ambizioso progetto è quella di Manuel Riz, figura che incarna perfettamente il connubio tra cultura alpina e creatività. Residente a Canazei, nel cuore delle Dolomiti, Riz vanta un passato da agonista e una carriera da maestro di sci, elementi che conferiscono al testo una precisione tecnica rara nel settore divulgativo.
Già vincitore di una Menzione speciale ai Gran Guinigi di Lucca Comics nel 2014 e storico vignettista de “La Usc di Ladins”, l’autore mette a disposizione la sua formazione accademica presso Brera e la sua passione per le valli ladine per consegnare agli appassionati un volume che è già un “must-have” per la stagione invernale.
Info point. Per approfondimenti e acquisti: www.diaboloedizioni.it


