Sei gare hanno già eletto il loro podio e altrettante ne mancano prima della fine della rassegna iridata di biathlon che si sta svolgendo a Pokljuka. Tra le medaglie conquistate non è di certo mancata qualche sorpresa, mentre gli azzurri fino a questo non hanno ancora sbloccato il loro medagliere mettendo comunque in mostra alcune buone prestazioni.
La 15 km Individuale femminile di oggi, che ha incoronato le ceca Marketa Davidova davanti ad Hanna Oeberg e Ingrid Tandrevolt, ha segnato anche il giro di boa dei Mondiali sloveni di Pokljuka. Fino a questo momento sono state assegnate le medaglie in sei competizioni, lasciandone altrettante in programma da qui alla fine, a partire dalla 20 km Individuale maschile di domani.
Chi sale
Decretare promossi e bocciati prima del tempo e in una disciplina incerta come il biathlon è davvero compito arduo e si rischia di essere smentiti alla prima occasione utile. Ma è impossibile non mettere in copertina fino a questo momento la norvegese Tiril Eckhoff, già protagonista di 3 vittorie. Dopo aver conquistato in buona compagnia la Staffetta Mista d’apertura, infatti, Eckhoff è stata in grado di compiere un back-to-back davvero impressionante nella Sprint, davanti alla francese Anais Chevalier-Bouchet (anche bronzo nella 10 km Pursuit) e alla bielorussa Hanna Sola, e nella Pursuit che ha regalato la seconda medaglia della rassegna anche all’austriaca Lisa Hauser.
Tra gli uomini, chi ha impressionato di più (non senza qualche sorpresa) è stato Martin Ponsiluoma che dopo il bronzo nella mista, ha conquistato l’oro nella Sprint regalandosi il primo successo iridato per un atleta che non era certo nel novero dei favoriti. Accanto a lui, può sorridere il connazionale Sabastian Samuelsson, con due medaglie ma ancora a caccia del metallo più pregiato, e soprattutto il francese Emilien Jacquelin, bronzo nella Sprint e oro nella Pursuit. Jacquelin non sta facendo rimpiangere ai tifosi il primo Mondiale orfano, da molti anni a questa parte, di Monsieur Le Biathlon Martin Fourcade.
Chi scende
No, proprio non ce la sentiamo di scommettere contro Johannes Boe da qui alla fine dei Mondiali. Ma certamente, anche se il norvegese si è già messo al collo due medaglie, era lecito aspettarsi qualcosa di più dalle sue prime gare. Anche se Boe avrà tutte le occasioni per ampliare la sua bacheca. In generale, escluse gli atleti già citati, è tutta la compagine Norge ad aver deluso fino a questo momento soprattutto dopo l’oro della prima giornata. Tolto il bronzo di Johannes Boe, non sono arrivate altre medaglie al maschile nelle gare in singolare e anche Marte Roiseland, fino a questo momento, non è mai stata veramente in lizza per giocarsi le posizioni da medaglia. Tra le altre nazioni, la Russia (che corre al Mondiale sotto l’effige della Russian Biathlon Union) sta vivendo una rassegna iridata piuttosto deludente che l’ha vista sempre fuori dai giochi.
Capitolo Italia
Anche in casa azzurra non si può certo dire di essere pienamente soddisfatti, ma non sono mancate delle buone prove da parte dei nostri atleti. Per adesso il miglior piazzamento è rappresentato dalla rimonta fino al 4° posto di Dorothea Wierer nella Pursuit, ma anche il quinto posto di Lisa Vittozzi nella Sprint può essere considerato un risultato davvero positivo e incoraggiante. Inoltre, con la nona posizione nell’Individuale di oggi, Dorothea può festeggiare la coppa della disciplina (a pari merito con Lisa Hauser). Tra gli uomini, il miglior piazzamento in una gara individuale è il 13° posto di Lukas Hofer nella Sprint, seguito dal suo 15° posto nella Pursuit e dalla rimonta fino alla 19° posizione, con 8 posizioni guadagnate, di Thomas Bormolini sempre nella gara a Inseguimento.