CALA IL SIPARIO SU PYEONGCHANG 2018

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Olympics Winter Games PyeongChang 2018. Men's 10 Km Sprint, Bronze Medalist Italy's Dominik Windisch Alpensia Biathlon Centre (KOR), 11/02/2018 Photo: Pentaphoto/Giovanni Auletta

di Gianluca Zanardi

Dopo 17 intensi giorni di programma si chiude l’edizione numero XXIII dei Giochi Olimpici Invernali, una festa dello sport capace di unire le persone come poche altre cose al mondo.

Ogni quattro anni l’Olimpiade porta alla ribalta alcuni degli sport per pochi, quelli di cui non si parla mai, capaci però ogni volta di risbocciare e vivere un periodo da protagonisti. Ma ora è tutto finito. A partire dalla prossima settimana si tornerà a parlare e a scrivere d’altro, e queste discipline scivoleranno di nuovo dalla prima alle ultime pagine dei giornali.

Eppure sono proprio le discipline olimpiche le portatrici di valori fondamentali per rifondare l’educazione sportiva di un paese: pochi soldi, molto sudore e tanta, tantissima passione. Se fossero questi atleti il principale punto di riferimento per i più giovani ne gioverebbe tutto il movimento sportivo. Ma questa è pura utopia in un mondo dove “sport” fa sempre più rima con “soldi”.

La magia dei Giochi Invernali sta anche nel suo potere di creare dinastie che scrivono la storia: dove i norvegesi dominano, la Svezia spara le sue cartucce, i tedeschi ci sono sempre e le piccole Olanda e Svizzera finiscono davanti nel medagliere all’immensa Cina.

L’Italia dal canto suo è riuscita in due cose: migliorare il bottino di Sochi e arrivare in doppia cifra come numero di medaglie. Il medagliere azzurro alla fine recita: 3 ori, 2 argenti e 5 bronzi. Le discipline sugli sci stretti hanno portato all’argento di Federico Pellegrino e a due bronzi, quello di Dominik Windisch e quello della staffetta mista di biathlon con Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Lukas Hofer e sempre Dominik Windisch.

Ma questo fa ormai parte del passato. Quello che rimarrà, oltre i numeri incisi nell’albo d’oro delle Olimpiadi Invernali, sono degli scatti, dei momenti che rimarranno indelebili nella storia del nostro paese, e non solo di quella sportiva.

E allora grazie ragazzi, per le gioie e per i dispiaceri. Ma lo sport è così, a volte si vince e a volte si perde. L’importante, e l’abbiamo ripetuto più volte in questi giorni, è competere senza avere rimpianti.

Con qualcuno di voi è solo un arrivederci a Pechino 2022. Con tutti gli altri non possiamo che ringraziarvi per averci rappresentato al meglio delle vostre potenzialità in questa vetrina dello sport mondiale.

Olimpiadi Dominik Windisch. Photo: Pentaphoto
Olimpiadi Dominik Windisch. Photo: Pentaphoto

 

Federico Pellegrino Photo: Pentaphoto/Giovanni Auletta
Federico Pellegrino
Photo: Pentaphoto/Giovanni Auletta

 

Lisa Vittozzi Dorothea Wierer Lukas Hofer Dominik Windisch Photo: Pentaphoto / Giovanni Auletta
Lisa Vittozzi
Dorothea Wierer
Lukas Hofer
Dominik Windisch
Photo: Pentaphoto / Giovanni Auletta

 

Photo credit: Pentaphoto / FISI