L’Italia ci prova fino alla fine ma si deve arrendere a Svezia, Russia, Germania e Norvegia.
Una grande prova dell’Italia nella staffetta femminile di biathlon disputatasi mercoledì 16 febbraio. Le azzurre hanno lottato con le unghie e con i denti per conquistare la medaglia ma hanno dovuto alzare bandiera bianca di fronte alle squadre più forti. Il team azzurro, composto da Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Samuela Comola e Federica Sanfilippo, ha messo in scena una gara tatticamente perfetta terminando in quinta posizione a 1’33″1 con cinque ricariche.
Nella prima frazione Vittozzi tiene il tempo delle migliori sugli sci, dettando il ritmo al poligono e gestendo anche in maniera molto intelligente le due ricariche. Wierer fa il suo al poligono, risultando la più veloce a terra, con un guadagno di 5 secondi sulle avversarie e passando il testimone a Comola con le azzurre in seconda posizione. La 23enne valdostana è salita in cattedra, con una prova di grande carattere, determinazione ed efficienza, usando una sola ricarica in piedi e la soddisfazione di uscire in testa dal proprio secondo poligono. Positiva anche Federica Sanfilippo (2 ricariche in piedi), che nulla ha potuto alla rimonta da parte di Hermann, Nigmatullina e Roeiseland.
La vittoria è andata alla Svezia di Linn Persson, Mona Brorsson e delle sorelle Hanna ed Elvira Öberg, dopo una gara senza sbavature con 6 ricariche utilizzate complessivamente ed il tempo di 1’11’03″9. Elvira Öberg riesce a prendere il largo e gestire al meglio i poligoni della frazione finale, non concedendo alcuno spiraglio alle avversarie. Secondo posto con una prova maiuscola, nonostante un giro di penalità e sette ricariche, per la Russia (Kazakevich, Reztsova, Mironova, Nigmatullina), seguita dalla Germania (Voigt, Hinz, Preuss, Hermann) attardata di 37″4 con 6 ricariche spese.
Foto credit: FISI