Vittoria in solitaria per la Russia nella staffetta 4×10 km delle Olimpiadi di Pechino.
Segnatevi questa data, 13 febbraio, come il giorno del passaggio del testimone. La Russia torna a vincere una staffetta di sci di fondo sul palcoscenico più importante dopo 42 anni, al tempo ancora denominata Unione Sovietica. Il quartetto russo ha impostato la gara sapendo che era possibile la fuga già nella prima frazione quando Chervotkin guadagna i 30/40 secondi che mettono in ghiaccio la medaglia d’oro. A gli altri tre il compito di difendere il vantaggio, ovvero Bolshunov, Spitsov e Ustiugov. I tre russi hanno condotto la gara in modo impeccabile, non concedendo 1 secondo di troppo ai diretti inseguitori. L’unico in grado di recuperare tanti secondi rispetto alla testa è stato Iivo Niskanen, partito però troppo attardato per impensierire i neocampioni olimpici.
La Russia ha inflitto più di un minuto di distacco alla Norvegia (Iversen, Golberg, Holund e Klaebo), seconda classificata. In difficoltà il primo frazionista Iversen ma i suoi compagni ci mettono una pezza e portano a casa l’argento. Medaglia di bronzo al collo del team francese, attardato di 1’16″4, con il quartetto Jouve, Lapalus, Parisse e Manificat, capace di staccare la temibile Svezia a metà ultima frazione.
Buona prova dei nostri azzurri: ottava posizione per Federico Pellegrino, Francesco De Fabiani, Giandomenico Salvadori e Davide Graz. Guidati dalla splendida azione di Pellegrino in grado di reggere al terribile ritmo dei russi e cambiare terzo, gli azzurri si sono spenti alla distanza terminando a 5’25″9 dalla vittoria.
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