PISTA PRONTA: VAL DI FIEMME PRONTA AD ACCOGLIERE GLI ATLETI DELLA 49° MARCIALONGA.

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La 49° edizione della Marcialonga è pronta. Su una pista realizzata con fatica e sudore in un’annata povera di neve, domenica 30 gennaio potremo assistere a emozioni, spettacolo e scorci agonistici di primo piano.

Ogni anno viene aggiunto qualcosa alla Marcialonga: quest’anno sono i senatori. Sono i custodi della storia di Marcialonga, coloro che hanno partecipato a tutte, o quasi, le edizioni e sono nove: Costantino Costantin, Luigi Delvai, Odillo Piotti e Fabio Lunelli, sempre al traguardo nelle 48 edizioni passate, quindi Ivo Andrich, Armando Zambaldo, Giovanni Mariani, Aulo Avanzinelli e Luciano Bertocchi, che dal 2019 sono stati designati a vita per aver portato a termine consecutivamente le prime 46 edizioni.

E poi ci sono ovviamente i 5000 iscritti che contro tutto e contro tutti hanno deciso di essere al via domenica prossima. Ad oggi in 5150 hanno confermato la propria presenza, oltre 1500 hanno dovuto rimandare al 2023, molti per le norme delle proprie nazioni: sono 36 quelle rappresentate anche quest’anno. Ma qualcuno, considerata la situazione pandemica in tutto il mondo, all’ultimo potrebbe non presentarsi.

Inoltre ci sono gli specialisti, i campioni che con la scivolata spinta e gli sci da skating spingono forte da Moena fin su a Canazei, e ancora giù lungo la Val di Fassa ripassando per Moena, poi giù in Val di Fiemme salutando Predazzo, Ziano, Panchià, Lago, Masi e Molina, infine su lungo la salita conclusiva fino nel cuore di Cavalese.

Tutto a spinta, per i più forti, senza sciolina. Nelle retrovie di questi 200 professionisti c’è ben qualcuno che usa il passo classico, ma sono pochi. Lungo i 70 km cambiano temperature e condizioni della neve, impossibile non fermarsi a sciolinare, soprattutto all’ultima salita. Sono secondi preziosi, come quelli persi da Giorgio Di Centa nel 2004 quando la Marcialonga era Coppa del Mondo, quando si è visto sfilare via Anders Aukland, finendo secondo.

I pronostici sono difficili. Il ranking di Visma Ski Classics, di cui Marcialonga fa parte, può non essere veritiero: Novak è inseguito da Hølgaard, Stadaas, Gjerdalen. Lo svedese Novak è il giovane talento del circuito, 16° e 12° in passato alla Marcialonga, Hølgaard è il calcolatore, secondo nel circuito senza mai vincere una prova, Stadaas è l’emergente, Gjerdalen è il granitico norvegese che negli ultimi sette anni ha vinto tre volte a Cavalese, due volte si è piazzato secondo e due volte quarto. E poi c’è una lunga lista di pretendenti perché, se la tattica non cambia, arriveranno tutti assieme ai piedi della salita finale, poi lì chi avrà risparmiato gambe, braccia e fiato potrà fare la differenza. Non dimentichiamo atleti come Sundby, Jespersen o Gaillard, che hanno ben figurato per anni in Coppa del Mondo.

Idem tra le donne. Ma la classifica è terribilmente rovente: in testa al circuito a pari punti ci sono la giovane Ida Dahl e l’esperta Britta Johansson Norgren. La Dahl si è piazzata terza nella Marcialonga 2021, la Johansson ha tre vittorie ed una pazzesca esperienza, 38 anni come Gjerdalen. In elenco iscritti c’è anche la mitica Marit Bjørgen, ma sembra sia costretta in quarantena in Norvegia, un vero peccato. Italiani? C’è da scommettere su DietmarNöckler. Sono in forma anche Busin eBrigadoi, che è rimasto a secco per due gare. I tre team italiani Robinson Trentino, Internorm Trentino e Futura Alta Quota hanno alcuni stranieri che possono entrare anche nei 10 (donne) o nei primi venti maschi. Ci sarà Northug, sul quale non occorre spendere parole, ma non da alta classifica probabilmente.

Il pubblico quest’anno non potrà assistere all’arrivo, lungo il tracciato però c’è spazio per tutti, come è tradizione alla Marcialonga.

Una cavalcata di uomini contro il logorio della vita moderna era uno slogan comparso nella prima edizione, che Marcialonga vuole declinare in stile 2022.