Crescono le aspettative per le ultime tappe del Tour de Ski. Il 3 e il 4 gennaio tra Lago di Tesero e l’Alpe del Cermis verranno incoronati i campioni della 6 giorni.
Sci di fondo in salita? L’idea fu originale nel 2007 quando alla prima edizione del Tour de Ski balenò agli organizzatori la sfida di risalire la pista Olimpia del Alpe del Cermis. 15 anni sono passati e oggi la Final Climb della Val di Fiemme è una delle competizioni più avvincenti della stagione e soprattutto una delle gare invernali più viste al mondo, anche rispetto allo sci alpino. Il fascino, l’atmosfera, la magia delle due giornate finali del Tour de Ski animeranno anche nel 2022 l’inizio di un anno, quello olimpico, che riporta nuovamente in Val di Fiemme.
Negli anni, dal 2007 ad oggi l’apporto di punti a chi vince il Tour è talmente importante che l’atleta ha sempre vinto anche la Coppa del Mondo. Il Tour de Ski ritorna in Val di Fiemme lunedì 3 e martedì 4 gennaio, è la prima volta che non succede nel weekend e questo per armonizzare un calendario che deve giocoforza incastrarsi con quello olimpico. Fino a Natale non si saprà esattamente quali saranno i top skiers impegnati nella sei giorni di gare itinerante tra Svizzera (Lenzerheide), Germania (Oberstdorf) e Italia. Qualcuno si è già esposto come il russo Bolshunov, vincitore delle due ultime edizioni e il quale, dopo le prime gare di Coppa a Ruka e Lillehammer, è costretto a rincorrere quel Johannes Høsflot Klæbo che la scorsa stagione, per ordini di scuderia (leggi federazione norvegese) ha saltato il Tour de Ski causa Covid. Il campione di Trondheim a inizio stagione quest’anno aveva detto di concentrarsi sulle Olimpiadi e di saltare il Tour de Ski, per poi ricredersi strada facendo. E i due, probabilmente, proprio sul Cermis dovranno dimostrare chi è il più forte in assoluto. Sia l’uno che l’altro possono contare su squadre forti e compatte che, se da un lato possono aiutare i due leaders, allo stesso tempo possono tranquillamente lanciare altri atleti di forte talento.
Ma non è solo la Final Climb a fare della Val di Fiemme una tappa fondamentale del Tour de Ski. È riconosciuto che le piste di Lago di Tesero – tre Campionati Mondiali alle spalle ed una Olimpiade all’orizzonte – sono tra le più impegnative al mondo oltre che spettacolari e quest’anno, con le regole attualmente in vigore, gli appassionati potranno nuovamente godere di due giornate entusiasmanti. Le piste del Centro Fondo di Lago di Tesero e del Cermis sono già perfettamente innevate, tra neve naturale e quella programmata c’è una coltre che consente di tracciare in maniera ottimale.
Tra le atlete, la campionessa norvegese Therese Johaug può ben essere definita la reginetta del Tour de Ski, con tre successi, una vittoria della Final Climb e diversi podi. Ma lei stavolta non ci sarà, punta tutto sulle Olimpiadi. E allora il Tour de Ski in Val di Fiemme attende una probabile lotta tra svedesi e americane, e in questo senso vale la pena sottolineare che Jessica Diggins è quella che ha messo il sigillo proprio sul Cermis il 10 gennaio scorso. Occhio però alle russe, che stanno scalando la classifica e che hanno vinto la staffetta in Norvegia dopo 17 anni con quattro determinate atlete: Yulia Stupak, Natalia Nepryaeva, Tatiana Sorina e Veronika Stepanova. L’ultima vittoria russa in staffetta femminile risaliva a dicembre 2004 proprio a Lago di Tesero. Stupak lo scorso gennaio sul Cermis ci ha deliziato, come è solita fare, con un divertente balletto, Nepryaeva lo scorso settembre ai Mondiali di skiroll proprio sul Cermis ha avuto problemi tecnici finendo seconda ed arrabbiata, non presentandosi alla flower ceremony, le altre due sono le frecce nella faretra di Elena Välbe, la responsabile del fondo russo, tre ori mondiali in Val di Fiemme nel 1991 e autentica gioielleria di medaglie olimpiche e mondiali dei tre metalli preziosi.
E gli italiani? È presto per dirlo. Sicuramente gli appassionati attendono la decisione di Francesco De Fabiani. Si è allenato con i russi e potrebbe aver carpito qualche segreto per affrontare al meglio anche il Tour de Ski. Le prossime gare di Davos, un po’ meno di Dresda che propone solo sprint, saranno fondamentali per il direttore agonistico Stauder al fine di scegliere gli atleti e le atlete più adatti.