I crampi muscolari associati all’esercizio fisico sono un fenomeno molto frequente, specialmente nelle competizioni agonistiche. Il crampo viene definito come una forma di spasmo o di contrattura muscolare spontanea e involontaria, che si accompagna a dolore molto intenso e che costringe l’atleta a interrompere l’attività fisica. Essi colpiscono prevalentemente i muscoli biarticolari (polpaccio e quadricipite della coscia), in seguito a un’attività muscolare protratta nel tempo.
È stato Martin Schwellnus uno dei primi ricercatori a suggerire che i crampi potrebbero avere un’origine nervosa innescata da un’attività anormale e prolungata del riflesso spinale, secondaria all’affaticamento muscolare. Quasi tutte le attuali teorie affermano che la causa diretta dei crampi sia la fatica muscolare, non conseguenza di un singolo meccanismo, ma somma di vari fattori, quali le caratteristiche dell’individuo, il tipo di allenamento, la sua intensità, la temperatura esterna, ecc. Inoltre, una ricerca pubblicata nel 2013, ha identificato una variante nel codice genetico per un tipo specifico di tessuto connettivo nei tendini che si associa con episodi precedenti di crampi durante l’esercizio fisico.
Negli ultimi anni, numerosi ricercatori hanno identificato una predisposizione genetica a determinate lesioni dei tessuti molli come tendini e legamenti che potrebbe indicare che una variazione genetica può predisporre alcuni individui a sperimentare crampi più di altri.
Per porre rimedio a queste forti contrazioni muscolari è importante:
- Interrompere qualsiasi attività che ha innescato il crampo;
- Allungare il muscolo colpito dal crampo, mantenendo l’allungamento fino a quando quest’ultimo passa e massaggiando il muscolo delicatamente;
- Se il muscolo è teso e contratto, applicare calore. Se il muscolo è rilassato e dolente, applicare del ghiaccio.
Invece, per prevenire l’insorgere dei crampi, è utile fare sempre un bel riscaldamento, accompagnato da esercizi di stretching per allungare i muscoli e ridurre o posticipare l’insorgere della fatica tramite l’utilizzo di integratori energetici specifici, come quelli proposti da Matt