TRE LOCALITÀ PER UN’OLIMPIADE: UNA CANDIDATURA DAVVERO POSSIBILE?

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Olympics Winter Games PyeongChang 2018. Men's Sprint Classic Pursuit, Silver Medalist Italy's Federico Pellegrino Alpensia Cross Country Centre (KOR), 13/02/2018 Photo: Pentaphoto/Giovanni Auletta
Photo credit: Pentaphoto/Giovanni Auletta

È notizia di ieri quella della soluzione proposta dal n.1 del Coni Giovanni Malagò per organizzare le Olimpiadi Invernali 2026 in Italia: «Una candidatura unitaria Milano-Torino-Corina. Una vera candidatura italiana».

La proposta è arriva dopo aver analizzato tutti i dossier sul tavolo dai quali è emerso che la strada migliore da seguire è quella di una candidatura unitaria. «La commissione del Coni indica come strada da seguire e come auspicio la possibilità di una candidatura congiunta con le tre città di Cortina, Milano e Torino, senza una capofila, per far sì che ci sia una vera candidatura italiana, del Paese – ha detto Malagò -.  Questa è una novità assoluta nella storia del processo delle candidature. È stato ottenuto dal Cio la possibilità di avere un riscontro di pari dignità da parte delle tre città. È una occasione più unica che rara nella storia delle Olimpiadi».

Malagò ha inoltre spiegato come nella proposta «Le città (Cortina, Milano e Torino, ndr) saranno co-firmatarie, è una cosa molto bella e importante. Abbiamo fatto un capolavoro della diplomazia nel rispetto di tutte le candidate, cercando di non scontentare nessuno e valutando il rapporto costi-benefici. In assoluto questa è l’ipotesi che costa meno, perché abbiamo cercato di prendere il meglio delle opportunità presentate da ciascuna città. Una candidatura così avrebbe molte più chance di vittoria finale».

La scelta da parte del Cio su quale Paese ospiterà l’Olimpiade del 2026 è prevista nel settembre del 2019, quando a Milano si terrà la sessione del Comitato Olimpico Internazionale. Infine, riguardo al nome che dovrebbe assumere la candidatura italiana, Malagò ha spiegato: “Non lo sappiamo ancora“.

Sarebbe qualcosa di storico che metterebbe l’Italia al centro del progetto, solo il tempo ci dirà se è una strada percorribile o meno.