Tanta gente al talk show per verificare la disponibilità della Val di Fiemme ad un quarto Mondiale. Gilmozzi, Mellarini, De Godenz, Giovannini e Roda non hanno dubbi, è “sì”. La mobilità in primo piano e potrebbe essere l’occasione per il treno delle Dolomiti. Ora nuovi confronti, in primavera la decisione, forse viatico per le Olimpiadi invernali
Condivisione. Questa la parola d’ordine uscita dal talk show “Davvero vogliamo il quarto Mondiale?” che oggi ha tenuto banco al Centro del Fondo di Lago di Tesero (TN), voluto dal comitato Nordic Ski Fiemme per capire se ci sia la volontà della Val di Fiemme di candidarsi per l’organizzazione del quarto Campionato del Mondo di sci nordico, dopo le fortunate e apprezzate edizioni del 1991, 2003 e 2013.
È stata la saga del sì, non quello in tema referendario che ricorre in questi giorni, ma ad una prossima candidatura per la Val di Fiemme iridata, nel 2025 o nel 2027. Ospiti illustri ed una sala gremitissima per questo che dovrebbe essere il primo di una serie di dibattiti tra la gente. Relatori di primo piano come gli assessori provinciali Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini, Tito Giovannini manager di Infront, il presidente della FISI Flavio Roda ed il consigliere provinciale, nonché ex presidente del CO durante gli ultimi due Campionati del Mondo fiemmesi, Pietro De Godenz, in una serata vivace ed intensa, moderata da Bruno Felicetti, presidente di Nordic Ski Fiemme col cui comitato sta allestendo la prossima finale del Tour de Ski del 7 e 8 gennaio ed il triplo appuntamento di Combinata Nordica dal 13 al 15 gennaio.
Si comincia con un filmato che ricordava il grande successo del 2013, poi un minuto di silenzio per i due giovani scomparsi nel week end, Alessandro e Giulia, impegnati in un’azienda fiemmese e con Alessandro fiemmese doc. Ad aprire la serata Elena Ceschini, sindaco di Tesero, la quale ha portato il saluto anche degli altri sindaci della valle, poi alcuni dati che Bruno Felicetti ha snocciolato con orgoglio, quelli del Campionato del Mondo 2013 organizzato dagli splendidi 1313 volontari e che ha registrato 417.623 spettatori e 1196 media accreditati da 55 nazioni. Facile partire da questi input, facile anche comprendere come un campionato del mondo sia un magnifico volano economico e di promozione del territorio.
Mauro Gilmozzi, che i tre mondiali li ha vissuti in prima persona, ha ricordato come quella del 1991 sia stata una grande sfida, quella di portare le gare iridate per la prima volta a sud delle Alpi. La lungimiranza degli organizzatori e degli amministratori di allora ha regalato alla Val di Fiemme notorietà, promozione e infrastrutture di primo piano, come la strada di fondovalle, poi strutture sportive che non sono diventate cattedrali nel deserto, ma utilizzate per Mondiali, Coppe del Mondo ed altri eventi successivi, ma soprattutto ha consentito di unire per la prima volta l’intera Val di Fiemme. “Da allora, e maggiormente nel 2003 e nel 2013 – ha ribadito Gilmozzi – ci siamo fatti conoscere nel mondo, ne ha giovato l’economia, il turismo ed in generale tutta la popolazione”. Per Gilmozzi un “si” senza ombra di dubbio che accanto al grande evento sportivo accomuni un miglioramento dell’offerta turistica e una crescita economica della vallata, aggregando tutti nell’intento collettivo. La domanda dell’assessore è stata: “Quale collante per la Val di Fiemme se non ci fosse un altro mondiale?”.
Tito Giovannini, che fu tra il resto segretario generale del comitato nel 1991, ha ricordato l’importanza del ritorno economico dei 511 milioni di telespettatori registrati nel 2013, con 714 ore di trasmissione e con la Germania in primo piano col 27% di ascolti. Secondo Giovannini, esperto del settore, nel momento in cui la Val di Femme presenta la candidatura il Campionato del Mondo se lo trova già assegnato. Pesano troppo i successi delle tre edizioni già in archivio e questo potrebbe essere anche il viatico per la candidatura dell’Euregio alle Olimpiadi, con la Val di Fiemme pronta a fare la propria parte nello sci nordico. “Il prossimo mondiale – ha sottolineato Giovannini, come asserito anche da Gilmozzi – dovrà essere all’insegna della mobilità, leggi soprattutto treno, e all’ambiente. La Val di Fiemme sicuramente saprà inventarsi un nuovo grande evento”.
L’assessore Tiziano Mellarini ha esordito con una battuta ironica: “Come potrebbe dire di no un assessore allo sport ad un nuovo mondiale? Lo sci nordico esalta il valore ambientale – ha ribadito Mellarini – ma porta anche indiscutibili risorse al territorio. Uno studio della Bocconi e dell’Università di Trento ha sancito che su un PIL provinciale di 6 miliardi, nel 2015 1,068 milioni sono stati prodotti dal mondo dello sport. Lo sport è Cultura con la C maiuscola ed in Val di Fiemme nel 2013 ho visto una coesione difficile da pensare, qui è così e soprattutto c’è una grande attenzione alla difesa del territorio”. Lo slogan di Mellarini per il quarto mondiale potrebbe essere “scommessa che possiamo vincere con la fantasia e la creatività della Val di Fiemme”.
Sul sì di Pietro De Godenz non c’erano dubbi. Volontario nel 1991 come responsabile delle biglietterie e presidente per i Mondiali 2003 e 2013, conosce tutti e tutto di questo tema. “I mondiali hanno internazionalizzato l’offerta turistica fiemmese, non ne ha giovato solo lo sci nordico, ma soprattutto lo sci alpino. La promozione fatta dai tre mondiali è stata fondamentale per far conoscere non solo la Val di Fiemme, ma anche il Trentino. Ora dobbiamo volare alto, con progetti significativi, innanzitutto sulla mobilità, sul rispetto ambientale. Fiemme 2003 è stato il primo evento eco-certificato al mondo, da cui hanno preso spunto le Olimpiadi di Torino. È stata una grande intuizione della Val di Fiemme, riconosciuta anche dalla FIS. Il nostro obiettivo – ha sottolineato De Godenz – è rimanere la località leader dello sci nordico sulle Alpi.”
Al presidente Flavio Roda è toccato l’ultimo intervento, con un nuovo e scontato sì. È fuori dubbio l’importanza rivestita per la FISI dalla Val di Fiemme ed anche per questo è stato sancito che Lago di Tesero e Predazzo ospitano il Centro Tecnico Federale per lo sci nordico, un riconoscimento importante e che potrà diventare il trampolino di lancio per i futuri atleti che, si spera, potranno portare nel prossimo mondiale risultati positivi, diversamente dal 2013. Roda non ha dubbi sulla riuscita della candidatura della Val di Fiemme: “Ormai con le federazioni europee abbiamo trovato un accordo e tutti aspettano una nostra risposta per quanto riguarda Fiemme”.
Il valore organizzativo della Val di Fiemme e l’importanza internazionale che riveste sono elementi rimarcati anche da una mail recentissima che il CO di Falun 2015 ha inviato a Felicetti: “Vorremmo ricandidarci per un prossimo Campionato del Mondo, ma prima vorremmo sapere le vostre intenzioni”… nel senso che se per il 2025 o 2027 si candida la Val di Fiemme, la Svezia abdica.
Tanti anche gli interventi dalla sala. Giulio Misconel, rappresentante degli impiantisti, ha detto che il sì non è in dubbio, ma va condiviso anche con gli impiantisti, soprattutto sui progetti. Ovvio che la ferrovia – che potrebbe essere uno dei progetti collegati ai campionati mondiali – è importante per tutti. Sì alla candidatura anche da parte di Massimo Girardi di Transdolomites con la condivisione sul progetto mobilità, gli artigiani fiemmesi stimolano invece il coinvolgimento anche della gente comune sul progetto candidatura. Chiusura del dibattito con Franco Nones, il quale ha ribadito come il mondo dello sci voglia un altro mondiale in Trentino e come l’organizzazione fiemmese sia stimata nel mondo.
Insomma, non ci sono dubbi sul sì alla candidatura, e Bruno Felicetti ha le idee chiare: “Questo momento era importante per condividere un’idea con categorie economiche, comuni e popolazione. La parola chiave emersa è condivisione, con un progetto a largo respiro e che sappia far sognare, soprattutto i giovani. Non sarà sicuramente una fotocopia del 2013, dovremo fare scelte coraggiose e importanti, puntando alle sfide sul futuro e cercando di realizzare un nuovo grande sogno”. Ne è convinto anche De Godenz: “Sono soddisfatto dell’affluenza e della qualità degli intervenuti. Sono convinto che sia importante un confronto con l’intera valle, che dobbiamo volare alto, e che oltre allo sport dobbiamo dare priorità alla riqualificazione della valle. Ci saranno altri incontri, contiamo in primavera di poter avere le idee chiare in merito alla candidatura 2025 o 2027.”
Il primo atto si è chiuso positivamente, sembra che tutti siano pronti a salire… sul treno del Mondiale!
INFO: www.fiemmeworldcup.com