ALESSANDRO BIARESE SCOMPARE PREMATURAMENTE

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Alessandro BiareseUn male crudele, che ancora oggi spesso non perdona, si è portato via a neanche quarant’anni Alessandro Biarese, componente prima della squadra regionale di sci nordico e successivamente del Gruppo Sportivo Esercito di Courmayeur. La passione acquisita negli anni lo aveva portato a diventare maestro di sci nordico verso la fine degli anni ’90 ed in seguito allenatore federale, volgendosi anche verso la disciplina del biathlon. Per molti anni ha allenato atleti dello Sci Club Entracque Alpi Marittime e del Comitato FISI Alpi Occidentali che partecipavano a competizioni a livello nazionale ed internazionale, riportando ottimi successi. «Perdiamo un grande tecnico, un esempio per i giovani e, soprattutto, un amico – ha commentato l’ingegner Pietro Marocco, presidente del comitato regionale della Fisi – Sono stati preziosissimi il suo apporto tecnico, i suoi consigli, la passione con cui ha allenato e spronato per molti anni i ragazzi della squadra regionale di biathlon, anche quando la malattia non gli consentiva più di seguirli in pista. Alessandro è stato per tutti un esempio di coraggio, di passione per lo sport, di competenza tecnica e di disponibilità verso i giovani: per molti di loro è stato un fratello maggiore, prodigo di consigli e capace di insegnare con l’esempio».

Alessandro Biarese nacque il 18 luglio 1975 e, fin da piccolo, aveva amato e praticato lo sci di fondo nella sua terra, San Bartolomeo di Chiusa Pesio. Conclusa la sua carriera di atleta, stimolato dallo zio Roberto Biarese, era diventato maestro di sci e poi allenatore, aiutando a crescere biatleti che oggi gareggiano a livello internazionale, come Pietro Dutto, Luca Ghiglione, Andrea Baretto e Martina Sirigu, ma anche molti fondisti che si sono distinti a livello nazionale. Nell’ottobre del 2008 ad Alessandro venne diagnosticato un cancro al tronco encefalico del cervello. Dovette sottoporsi ad un’operazione rischiosa, con successiva radioterapia e chemioterapia, ma nonostante le difficoltà non smise di seguire i suoi atleti e volle raccontare la sua esperienza e la lotta con la malattia nel libro “Non mi è mai piaciuto perdere”, uscito nel 2000 per i tipi della Edizioni Litho 2000.